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Revolut diventa una banca: ottiene una licenza europea in Lituania

Revolut è cresciuta ed è diventata a tutti gli effetti una banca. La startupfintech londinese ha infatti ottenuto una licenza
bancaria a livello europeo, grazie al via libera da parte della Banca centrale lituana, che garantisce la piena operatività
come banca su tutto il territorio dell’Unione europea.

Al momento Revolut, nata nel 2015 come fornitrice di una carta di debito prepagata senza commissioni per viaggi all’estero,
opera attualmente come un e-wallet sulla base di una licenza di moneta elettronica, sia nel Regno Unito che nella Ue. Ora
grazie alla licenza bancaria potrà permettere ai clienti di avere un conto corrente vero e proprio e una carta di debito non
prepagata: i nuovi servizi partiranno nei prossimi mesi per i clienti in Francia, Germania, Italia e Polonia, dove potranno
essere aperti conti con Iban nazionale.

Altri servizi bancari, a partire dai prestiti, potranno arrivare in seguito: «La nostra visione è che i clienti retail e business
potranno chiedere un prestito direttamente dalla app in due soli minuti, avendo la disponibilità del denaro sul conto in maniera
quasi istantanea», afferma Nikolay Storonsky, fondatore e Ceo di Revolut.

La nuova licenza permetterà così di garantire per i consumatori i conti correnti fino a 100mila euro, il che potrà favorire
un aumento delle apertura di conti anche per grandi somme di denaro. I nuovi utenti aumentano al ritmo di 8-10mila persone
al giorno per un totale che a luglio arrivava a 2,25 milioni, con un valore transato dalla fintech pari a 4 miliardi di dollari
al mese.

Le nuove offerte di prestito e finanziamento dello scoperto saranno attivati anche in Italia, nell’arco dei prossimi tre-quattro
mesi, anticipati da un servizio di trading. Pur in ritardo rispetto agli altri mercati, in Italia Revolut sta crescendo a
ritmi elevati essendo ormai prossima a tagliare il traguardo dei 100mila utenti, triplicati nell’ultimo trimestre dell’anno.

Revolut, che ha in programma di espandersi al di fuori dell’Europa, a partire da Giappone e Stati Uniti, ha una valutazione
arrivata a 1,7 miliardi di dollari sulla base dell’ultimo round di finanziamenti, per 250 milioni di dollari lo scorso aprile.

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