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Startup, in Italia record di investimenti nel 2018

L’ecosistema delle startup in Italia deve ancora maturare, ma qualche segnale positivo arriva dal fronte degli investimenti.
D’altra parte, a sentire gli startupper, i capitali sul mercato sembrano non mancare. La vera sfida è avere un business scalabile che vada oltre i primi tre anni di vità della società innovativa e che soprattutto
abbia le caratteristiche per crescere.

A conti fatti, da Agi, l’anno appena chiuso ha registrato investimenti quasi quintuplicati rispetto al 2017. Nel dettaglio
nel corso del 2018 sono stati investiti circa 560 milioni in startup italiane, se si sommano i capitali investiti dai fondi
di venture capital, acceleratori e incubatori sul territorio nazionale e business angels (490 milioni circa) e quelli raccolti
attraverso le principali piattaforme di crowdfunding (30 milioni) più alcune operazioni ufficiali fatte da privati e investimenti
a debito (40 milioni). «La “rinascita” del 2018 è dovuta principalmente proprio alla nuova attività di fondi di venture capital:
il veicolo di United Ventures (Uv2), quello di P101 (Programma 102), Vertis e Panakes, protagonisti di diversi round di investimenti
a doppia cifra. Non solo, alcuni round hanno raggiunto cifre considerevoli per l’ingresso nel capitale di rischio delle startup
di diversi fondi esteri, americani, spagnoli e tedeschi su tutti» spiegano da Agi.

A quali startup?

A fare un quinto del mercato è stata una singola operazione. E già questo dà una chiave di lettura al record registrato lo
scorso anno. Il record del finanziamento più alto è di Prima Assicurazioni, startup fondata nel 2015 a Milano, che ha ottenuto
a ottobre 100 milioni dai fondi di Goldman Sachs Private Capital Investing e Blackstone Group Tactical Opportunities. La società,
che vende assicurazioni online sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale propri, a metà dello scorso anno registrava
un capitale sociale di 100mila euro e ha chiuso il 2018 con il più grande round di venture capital su una società tech in
Italia.

A seguire una manciata di investimenti a doppia cifra, che hanno privilegiato ancora una volta il fintech: Moneyfarm, startup
fintech fondata in Italia ma con una sede a Londra, ha ricevuto 46 milioni di euro lo scorso maggio, mentre Satispay ha chiuso
in autunno un aumento di capitale da 15 milioni, che ha portato la raccolta complessiva a 42 milioni con una valutazione post
money di 115 milioni. Sopra i 10 milioni anche le operazioni dell’ecommerce di Supermercato24 (13 milioni), le auto online
di BrumBrum (10 milioni), la microelettronica di Seco (10 milioni), la media company al femminile di Freeda (10 milioni).

Archiviato il 2019, ora si guarda a quanto potrà venire dalle nuove misure previste in manovra per le startup.

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