Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

IVA, la promessa di Di Maio: “Nel 2019 non aumenterà”

“Avevo promesso a marzo che l’Iva non sarebbe aumentata nel 2018 e non è aumentata. Ve lo prometto qui che non aumenterà neppure nel 2019″. Queste le parole del Ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, pronunciate ieri a Bari.

“In un paese in cui ci sono 300 miliardi di euro di evasione fiscale – ha  proseguito- i soldi per disinnescare qualche decina di miliardi di euro di Iva si trovano e li troviamo, soprattutto dai grandi evasori che non sono solo a livello italiano. L’Iva non aumenta, non deve aumentare e non si fanno giochi”.

Province: “Per me possono scomparire” – Sul tema, Di Maio sembra avere pochi dubbi: “Per me possono scomparire per come hanno lavorato in questi anni. Togliamo quelle competenze – come scuole e strade – alle Province e diamole ai Comuni e alle Regioni, così i soldi che ci guadagniamo con quei trasferimenti li mettiamo su scuole e strade che andranno meglio”.

EUROPEE, ANCORA SCINTILLE TRA SALVINI E DI MAIO – Intanto, l’atteso appuntamento elettorale, le Europee fissate per il 26 maggio, fanno salire la temperatura, già bollente nell’esecutivo.

“Ci dovete aiutare ad andare in Europa come primo partito europeo, la Lega primo partito europeo, per andare a riprenderci le chiavi di casa nostra. Il 26 maggio non sono elezioni europee, è un referendum tra la vita e la morte, tra passato e futuro, tra Europa libera e stato islamico basato su precarietà e paura”, dice Matteo Salvini.

Arriva a tempo di record la stoccatina del collega di Governo pentastellato: “L’ultimo che ha parlato di referendum è stato Renzi e non gli è andata bene. Io non sfido gli italiani, io li rappresento e voglio lavorare per rappresentarli”.

Ma Di Maio alza ancora l’asticella dello scontro: “Gli italiani scelgono in libertà alle elezioni europee, dovranno scegliere tra chi si vuole tenere gli indagati per corruzione nelle istituzioni e chi no. Chi abbassa le tasse nei comizi e chi lo fa davvero. Chi aiuta le persone con salario minimo, come vogliamo fare noi aumentando gli stipendi e chi non lo vuole fare e chi dice che la donna deve stare a casa per fare più figli e chi, invece come noi, pensa che dobbiamo prendere il miliardo di euro che avanza dal reddito di cittadinanza e metterlo in un decreto legge urgente per aiutare le famiglie che fanno figli”.

Il riferimento alla Lega e all’amico-nemico Salvini non sembra affatto casuale mentre il dibattito si fa sempre più rovente e si annunciano giorni ad altissima tensione.