Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Accertamenti fiscali di fine anno: come procederà l’Agenzia delle Entrate

A fine anno è corsa contro il tempo da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate per la notifica degli avvisi di accertamento fiscale prima della loro decadenza. La richiesta di versamento delle imposte non pagate e l’applicazione delle relative sanzioni, infatti, è soggetta a un termine di scadenza, oltre il quale l’Amministrazione Finanziaria non può più pretendere nulla dal contribuente.

In queste ultime settimane dell’anno molti contribuenti potrebbero ricevere un accertamento fiscale. L’Agenzia delle Entrate, infatti, deve notificare alcuni avvisi che nel 2020 non potrà più richiedere.

Per i periodi di imposta a partire dall’anno 2016, devono essere notificati entro il 31 dicembre gli avvisi di accertamento per irregolarità della dichiarazione entro il quinto anno successivo alla data di presentazione della stessa; invece per omessa presentazione o dichiarazione nulla entro il settimo anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

Per i periodi di imposta antecedenti al 2016 si applicano tempi inferiori. Pertanto, gli avvisi di accertamento per dichiarazione irregolare vanno presentati entro il 31 dicembre del quarto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Mentre nei casi di dichiarazione omessa o nulla, gli avvisi vanno notificati entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata.

Ad esempio, per il periodo di imposta 2014, l’anno di presentazione della dichiarazione è stato il 2015. Applicandosi le regole precedenti al 2016, l’accertamento per la dichiarazione presentata scade entro il 2019 (il quarto anno successivo). Mentre l’accertamento per la dichiarazione omessa o nulla scade entro il 2020 (il quinto anno successivo).

Oltre questi termini, l’Amministrazione Finanziaria decade dal diritto alla riscossione. Per verificare se è avvenuta la decadenza, il contribuente deve controllare la data in cui l’Agenzia delle Entrate ha consegnato l’avviso di accertamento all’ufficiale giudiziario o all’ufficio postale e non quella di notifica della lettera o del plico.

Per quanto riguarda invece le imposte locali, il termine di decadenza per gli avvisi di accertamento è sempre quello del quinto anno successivo a quello in cui è stata commessa la violazione. I termini, tuttavia, cambiano a seconda del tipo di irregolarità.

Pertanto, in caso di mancato pagamento di un’imposta locale, i cinque anni decorrono dall’anno in cui il pagamento avrebbe dovuto essere effettuato. Quindi, per l’Imu non pagata o pagata in ritardo nel 2014, i termini di accertamento scadono entro quest’anno.

Invece, in caso di dichiarazione omessa o infedele, il termine di decadenza di cinque anni decorre dall‘anno in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata o è stata presentata ma è infedele. Ad esempio la tassa sui rifiuti relativa al 2013 può essere contestata entro l’anno perché la dichiarazione andava pretestata nel 2014.