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Acconti Irpef, Ires e Irap: cambia il metodo di calcolo

L’emergenza Coronavirus cambia anche le regole relative al calcolo degli acconti Irpef, Ires e Irap (anche se momentaneamente). Sulle novità introdotte dal decreto liquidità si è espressa anche l’Agenzia delle Entrate che, con la circolare n. 9 del 13 aprile 2020, ha fatto chiarezza sulla questione.

Acconti Irpef, Ires e Irap: il contribuente può ricorrere al metodo “previsionale”

Con la circolare n.9 del 13/04/2020 l’Amministrazione Finanziaria ha specificato – nero su bianco – come i contribuenti si dovranno comportare nel procedere con il prossimo calcolo degli acconti Irpef, Ires e Irap, tenendo conto delle previsioni recate nell’art. 20 del decreto liquidità.

La regola generale, ricordiamolo, prevede che il calcolo dell’acconto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, dell’imposta sul reddito delle società e dell’imposta regionale sulle attività
produttive venga effettuato sulla base dell’imposta dovuta per l’anno precedente. L’importo finale, inoltre, è da considerarsi al netto di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto risultanti dalla relativa dichiarazione dei redditi. Questo il cosiddetto metodo “storico” che, a causa delle particolari circostante che hanno investito l’Italia e le imprese italiane, quest’anno verrà sostituito dal metodo “previsionale”.

Cos’è e come funziona il metodo previsionale

Il ragionamento che sta alla base di questo cambiamento è molto semplice: aziende e imprenditori stanno facendo i conti con un calo del fatturato non indifferente, il lockdownd e la successiva chiusura del Paese ha messo in ginocchio interi settori. Persino le attività più floride e solide stanno avendo problemi. Far pagare gli acconti sulla base di quanto hanno guadagnato in passato, quando nessuna crisi minacciava il sistema economico, finirebbe col provare fortemente i bilanci aziendali.

Per questo motivo, in alternativa al metodo storico, per “coloro che per l’anno in corso presumono di avere un risultato economico inferiore rispetto all’anno precedente” cambia il metodo di calcolo degli acconti Irpef, Ires e Irap. Il calcolo che, come già anticipato, avverrà tramite metodo previsionale, verrà effettuato sulla base dell’imposta “presumibilmente dovuta per l’anno in corso”, a partire dai redditi che il contribuente “ipotizza di realizzare”, tenendo conto degli “oneri deducibili e detraibili che dovrebbero essere sostenuti” e “i crediti d’imposta e le ritenute d’acconto”.

Cosa succede se l’imposta versata è minore rispetto a quella dovuta

Trattandosi di un calcolo che avviene sulla base di una previsione, può capitare che il contribuente si ritrovi a versare in questo modo un acconto minore o, addirittura, a non versarlo completamente.

Pagare meno di quanto dovuto al Fisco, però, espone al rischio sanzioni e interessi sulla differenza non versata. Al fine dunque di agevolare chi, a causa della crisi sanitaria dovuta al Covid-19, potrebbe registrare una diminuzione dell’imponibile fiscale, nella circolare AE è stato specificato che: “solo per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019” si procederà con la “non applicazione di sanzioni e interessi in caso di insufficiente versamento delle somme dovute“, ma solo “se l’importo versato non è inferiore 80% della somma che risulterebbe dovuta a titolo di acconto”.

Quanto stabilito dal decreto liquidità, come previsto all’art. 20 dello stesso, vale anche per le imposte sostitutive delle imposte sui redditi e l’Irap dovuta dai forfettari.