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Attenzione al conto corrente cointestato: cosa si rischia ora

Attenzione ai conti correnti cointestati, perché in alcuni casi potrebbero riservare delle sorprese. Come si può infatti scaricare un pagamento effettuato da un conto corrente cointestato? Quali detrazioni spettano? Si scarica per intero o solo a metà? Secondo la giurisprudenza fino ad oggi vigente, nella stragrande maggioranza dei casi, per intero.

Secondo quanto riconosciuto da una nuova sentenza, invece, solo a metà. Decisione che pone non pochi problemi. Come riporta La Legge per Tutti, se questo orientamento dovesse affermarsi, sarebbero a rischio diverse detrazioni fiscali, soprattutto gli oneri deducibili, cioè le spese fatte valere in dichiarazione dei redditi che abbattono l’imponibile Irpef, o quelli detraibili, cioè l’imposta da pagare.

Cosa dice la nuova sentenza sui conti correnti cointestati e le detrazioni

Ad affermare la nuova linea è una recente sentenza tributaria che ha accolto la tesi sostenuta dall’Agenzia delle Entrate, in seguito a un caso particolare. Nel caso in questione, il contribuente aveva detratto dall’Irpef un versamento per la previdenza complementare, eseguito con bonifico effettuato dal conto cointestato con il coniuge.

Il pagamento effettuato, però, era stato riportato nella dichiarazione dei redditi al 100%, invece che al 50%. L’Agenzia delle entrate ha bloccato tutto, riconoscendo la deduzione fiscale solo nella misura del 50%. Così al contribuente è arrivata la cartella di pagamento per il recupero dell’altra metà della somma.

Il contribuente si è opposto, ma il ricorso è stato respinto. La Commissione tributaria provinciale di Perugia ha ritenuto che la persone in questione non aveva dimostrato la provenienza e la titolarità esclusiva delle somme utilizzate per il pagamento, così che per il principio di contitolarità delle quote in capo ai cointestatari (il 50% ciascuno) la deducibilità è stata riconosciuta solo a metà.

Perché la nuova sentenza sui conti cointestati viene contestata

Come spiega ancora La Legge per Tutti, ciò che appare quantomeno strano è che in questo caso era comunque stato rispettato il principio della tracciabilità dell’operazione e della sua riconducibilità al contribuente che l’aveva effettuata. In questi casi, la stessa Agenzia delle Entrate ammette la detraibilità delle varie spese sostenute dal contribuente o da un suo familiare a carico, con l’unica regola che il suo nominativo compaia nel documento fiscale, come la fattura.

Per questo, nulla vieterebbe ad uno dei coniugi di usufruire interamente delle deduzioni o detrazioni spettanti, riportandole nella propria dichiarazione dei redditi, se è stato lui a sostenere effettivamente la spesa.