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Bonus baby sitter, 1.000 euro in arrivo ma non per tutti: gli esclusi

Le nuove restrizioni approvate con il Dpcm del 3 novembre hanno spinto il Governo ad approvare nuove aiuti per imprese e famiglie. Dopo l’annuncio in conferenza stampa di Conte, il Consiglio dei Ministri si è riunito venerdì 6 novembre è ha deciso le agevolazioni che saranno contenute nel decreto Ristori bis. Tra queste vi è anche il bonus baby sitter di 1.000 euro, destinato ai genitori lavoratori, ma non a tutti.

Decreto Ristori bis, chi ha diritto al bonus baby sitter da 1.000 euro

Come si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi di venerdì 6 novembre, il Consiglio dei Ministri nella sua ultima riunione ha stanziato i fondi per l’erogazione di un bonus baby sitter da 1.000 euro da destinare a tutte le famiglie residenti nelle regioni delle zone rosse, dove è stata disposta la sospensione delle attività scolastiche nelle seconde e terze classi delle scuole secondarie di primo grado.

Per andare incontro ai genitori lavoratori, inoltre, nei casi in cui la prestazione non possa essere resa in modalità di smart working, ai dipendenti sarà riconosciuto anche il congedo straordinario con un’indennità pari al 50 % della retribuzione mensile.

Bonus baby sitter 1.000 euro: gli esclusi

Con il Dpcm 3 novembre, attivo da venerdì 6 novembre, sono state distinte tre diverse aree (note come gialla, arancione, rossa), con restrizioni differenti, sulla base di parametri oggettivi relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico della zona interessata. Le famiglie che avranno accesso al bonus baby sitter da 1.000 euro, dunque, sono quelle residenti nelle regioni al alto rischio. Tutte le altre, invece, saranno escluse.

Ricordiamo che l’assegnazione delle zone (rosse, arancioni o gialle) non è da considerarsi definitiva. Ogni 14 giorni, infatti, il ministero della Salute (con apposita ordinanza) sarà chiamato ad esprimersi sulla situazione epidemiologica delle singole regioni, con monitoraggio periodico può cambiare – in meglio o in peggio – il livello di rischio di ogni zona.

Didattica a distanza e sospensione lezioni in classe: le misure valide su tutto il territorio nazionale

Il bonus baby sitter, come già detto, riconoscerà un contributo di 1.000 euro alle famiglie con figli frequentanti istituti e ordinamenti scolastici per i quali è stata disposta la didattica a distanza e la sospensione delle lezioni in classe. In particolare, le misure valide su tutto il territorio nazionale prevedono che:

  • nelle secondarie di secondo grado il 100% delle attività si svolgerà tramite il ricorso alla didattica digitale integrata; 
  • nelle scuole dell’infanzia, in quelle del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di I grado) e nei servizi educativi per l’infanzia le attività didattiche continueranno a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina.

Il Dpcm prevede misure più restrittive per la scuola nelle aree che dovessero, invece, essere caratterizzate da uno scenario di “massima gravità e da un livello di rischio alto”. Per la didattica, in caso di misure, più restrittive resteranno in presenza la scuola dell’infanzia, i servizi educativi per l’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado, mentre attività didattiche in tutti gli altri casi si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza.