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Cartelle esattoriali, ipotesi rinvio al 30 giugno 2021

Una delle ipotesi su cui sta lavorando il governo in vista del varo del decreto Sostegni bis è la proroga di un ulteriore mese delle notifiche delle cartelle esattoriali, congelate ad oggi fino alla fine del mese di maggio.

Secondo indiscrezioni, il nuovo decreto potrebbe contenere un ulteriore differimento che andrebbe a coprire l’intero mese di giugno 2021, con un ulteriore rinvio dell’inizio delle operazioni di notifica dei provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate. Accanto all’ulteriore sospensione dell’attività di riscossione, sono in corso di definizione le regole relative alla ripresa dei versamenti sospesi.

Cartelle esattoriali, ipotesi rinvio di un mese

La proroga della sospensione delle cartelle esattoriali potrebbe essere prolungata fino al 30 giugno 2021, un mese in più di tempo rispetto a quanto anticipato dal MEF. Al momento però non è stata assunta una decisione definitiva. La data per la ripresa dell’operatività dell’Agenzia delle Entrate, con il graduale invio di 35 milioni di cartelle destinate a imprese cittadini, rimane dunque da stabilire.

La sospensione, introdotta a partire dall’8 marzo 2020 dall’art. 68 del decreto-legge n.18/2020 (cd. Decreto Cura Italia), riguarda tutti i versamenti derivanti dalle cartelle di pagamento, dagli avvisi di addebito e dagli avvisi di accertamento esecutivi affidati all’Agente della riscossione, nonché l’invio di nuove cartelle e la possibilità per l’Agenzia di avviare procedure cautelari o esecutive di riscossione, come fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.

Restano sospese, inoltre, le verifiche di inadempienza che le pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica devono effettuare, ai sensi dell’art. 48 bis del DPR 602/1973, prima di disporre pagamenti di importo superiore a cinquemila euro.

Versamenti sospesi, le regole

Accanto all’ulteriore sospensione dell’attività di riscossione, sono in corso di definizione le regole relative alla ripresa dei versamenti sospesi.
Per le rate congelate dallo scorso 8 marzo, è in campo l’ipotesi di consentire il versamento dilazionato in 6 o 10 anni per chi ha subito rilevanti perdite di fatturato a causa della crisi da Covid-19.
L’ipotesi in campo è di prevedere una dilazione lunga delle rate per le partite IVA che hanno subito cali di fatturato pari al 30 per cento. Nello specifico, le valutazioni in corso prevedono la possibilità far pagare l’importo dovuto con rate suddivise fino a 6 o 10 anni.