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Condono cartelle: rottamazione ter e pace fiscale, cosa fare

Condono delle cartelle fino a 5mila euro per i redditi più bassi e proroga dei termini per il pagamento delle rate della rottamazione ter. Queste sono le basi della pace fiscale firmata dal Governo con i contribuenti morosi attraverso il decreto Sostegni.

Sul fronte cartelle esattoriali, vengono azzerati i debiti non superiori ai 5mila euro di chi ha dichiarato nel 2019 meno di 30mila euro di reddito. Ma attenzione: il limite dei 5mila euro si riferisce al debito che risulta alla data di entrata in vigore del decreto, non all’importo originario. La cifra comprende la sorte capitale, le sanzioni e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Ne restano fuori gli interessi di mora e l’aggio di riscossione: se questi due elementi portano la cartella oltre la soglia dei 5mila euro, non compromettono l’accesso al condono.

Per sapere se si rientra nel beneficio occorre considerare l’importo di ogni ruolo: se, ad esempio, una cartella contiene 2mila euro di multe, 4mila di tasse arretrate e 3mila di altri tributi non pagati, in teoria rientra nel condono, poiché ogni singolo valore non supera la soglia dei 5mila euro stabilita dal decreto.

Restano esclusi dal condono:

  • i debiti per aiuti di Stato;
  • sanzioni penali;
  • importi da sentenza di condanna della Corte dei conti;
  • risorse dell’Unione europea, come i dazi;
  • Iva all’importazione.
  • Per quanto riguarda la soglia massima del reddito, fissata in 30mila euro, riguarda sia le persone fisiche sia le società. Si parla di reddito imponibile come totale di tutti i redditi posseduti al netto di deduzioni e detrazioni. Ne restano fuori i redditi a tassazione separata, come il Tfr o gli arretrati da lavoro dipendente, mentre rientrano quelli a cedolare sugli affitti.

    Beneficiano del condono anche i debiti residui della rottamazione ter e del saldo e stralcio. La data dell’azzeramento verrà decisa con un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze da approvare entro 30 giorni dalla conversione in legge del decreto. Fino a quel momento, restano bloccate tutte le attività dell’agente della riscossione che riguardano il recupero delle cartelle fino a 5mila euro, oltre che i loro termini di prescrizione.

    A proposito di rottamazione ter e saldo e stralcio, i termini di scadenza per il pagamento delle rate 2020 sono stati prorogati rispettivamente al 31 luglio e al 30 novembre, con una tolleranza di 5 giorni. Per il versamento si possono utilizzare i bollettini inviati originariamente dall’Agenzia delle Entrate Riscossione.

    In collaborazione con Adnkronos