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Decreto fiscale senza saldo né stralcio

La legge di conversione del Decreto Fiscale è stata definitivamente approvata dalla Camera, ma in essa non vi è più traccia – come segnala il sito delle piccole-medie imprese pmi.it – del saldo e stralcio in base all’ISEE, né della misura dedicata ai contribuenti in crisi di liquidità inizialmente inserita nel capitolo dedicato alla cosiddetta pace fiscale.

Semplificazioni DL Fiscale
La priorità è stata data alla Rottamazione Ter, portando a 18 il numero delle rate e a 5 giorni il periodo di tolleranza prima che scatti la decadenza in caso di mancato versamento di una o più rate, e alla chiusura delle liti fiscali pendenti, colmando la lacuna relativa alle soccombenze parziali, aumentando gli sconti e introducendo una sanatoria per coloro che hanno vinto il ricorso in primo e secondo grado, permettendo loro di evitare che l’Amministrazione ricorra in Cassazione versando solo il 5% della originaria pretesa fiscale.

Potenziato il ruolo della Guardia di Finanza, che diventa quasi paritario rispetto a quello dell’Agenzia delle Entrate, consentendo l’accesso diretto all’anagrafe tributaria e la pianificazione dell’attività di accertamento con la relativa valutazione delle attività a rischio di concerto l’Agenzia delle Entrate.

Colpo di spugna al saldo e stralcio
Dalla pace fiscale è stata eliminata la possibilità sanare le omissioni dichiarative con l’integrazione dei redditi o ricavi originariamente non dichiarati. Non passa neanche la proposta di consentire una regolarizzazione rateizzata e senza sanzioni delle imposte dichiarate e non versate dai contribuenti per mancanza di liquidità. Una misura molto attesa da numerosissimi autonomi ed imprese in difficoltà nel versamento delle imposte (si stima un valore di 30/40 miliardi di imposte non versate nei termini).

Fonte: quifinanza.it