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Decreto sisma, più che dimezzate le tasse dei terremotati

Buone notizie per i terremotati del Centro Italia. Con il Decreto Sisma il Governo Conte bis ha introdotto una serie di agevolazioni per loro. Su tutte, la riduzione delle tasse e le misure anti spopolamento. Dopo aver ottenuto la proroga dei versamenti per la cosiddetta “busta paga pesante”, ovvero dei contributi previdenziali e delle imposte sul lavoro, i cittadini colpiti dal terremoto del Centro Italia del 2016 ricevono ora una forte riduzione e una lunga dilazione di tali oneri.

Merito del Decreto Sisma, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 21 ottobre. Con il decreto, le imposte e gli oneri contributivi, dovuti con la restituzione della “busta paga pesante”, sono ridotti del 60%: dunque, non dovranno più essere restituiti integralmente, anzi sono più che dimezzati. Inoltre, il 40% da restituire allo Stato potrà essere dilazionato in dieci anni.

La “busta paga pesante” è quella misura che consente ai lavoratori delle zone terremotate di percepire lo stipendio lordo, non netto, e avere in questo modo una maggiore disponibilità di denaro. Di solito ha una durata minima di 12 mesi e ha lo scopo di favorire la ripresa del tessuto economico locale. Si tratta comunque di una sospensione dei versamenti, non di una cancellazione dei tributi, che pertanto dovranno essere restituiti in un secondo tempo.

Questa misura era stata introdotta per i terremotati delle Regioni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, colpiti  nell’estate e autunno 2016 e a inizio 2017. Gli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali erano stati sospesi da agosto 2016 fino a tutto il 2017. Ora queste somme potranno essere restituite con calma, in dieci anni, e nella misura del 40% di quanto beneficiato dai contribuenti.

Non si tratta degli unici provvedimenti a favore delle zone del Centro Italia colpite dal sisma. Il Governo ha prorogato fino al 31 dicembre 2020 lo stato di emergenza, dichiarato nelle zone del cratere. Inoltre, ha esteso ai Comuni terremotati la misura “Resto al Sud“, che introduce agevolazioni e incentivi per i giovani imprenditori che decidono di realizzare nuovi insediamenti in queste zone.

Altre importanti misure riguardano la proroga di alcune agevolazioni per i bilanci dei Comuni interessati e soprattutto l’accelerazione delle procedure per la ricostruzione e delle pratiche di risarcimento.

In merito alla ricostruzione delle aree terremotate, per la quale il premier Giuseppe Conte ha ammesso “inaccettabili ritardi”, il Governo introduce per quella privata una procedura accelerata, basata sulla certificazione redatta dai professionisti. Per facilitare l’avvio dei lavori, i controlli a monte non saranno più realizzati sul 100% dei richiedenti, ma solo a campione sul 20%. Mentre proseguiranno i controlli a valle, effettuati a campione e già previsti dalla legge.

Sono state introdotte anche delle “misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia”, come si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri emesso dopo l’approvazione del Decreto Sisma.

Per agevolare, poi, la ricostruzione degli edifici pubblici è prevista “l’attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi; in ogni caso, la destinazione d’uso dell’area in cui sorgevano non potrà essere modificata”, si legge ancora nel comunicato.