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Detrazioni fiscali ecobonus 2020: cosa rientra nel risparmio energetico

Una “proposta shock”, così è stato definito l’aumento dell’ecobonus 2020 che – di fatto – riconoscerà alle famiglie uno sconto fiscale del 110% per la realizzazione di opere e impianti finalizzati al risparmio energetico e alla tutela ambientale di case e palazzi. I contribuenti, dunque, avranno la possibilità di apportare a costo zero modifiche e migliorie alle proprie abitazioni. Ma vale per tutti i tipi di interventi? Ovviamente no. Vediamo allora quali sono i lavori di ristrutturazione che danno diritto alle detrazioni in sede di dichiarazione dei redditi.

Ecobonus 2020, cosa rientra nel risparmio energetico

In attesa dell’approvazione del decreto maggio, il quale dovrebbe contenere tutte le disposizioni relative all’ecobonus 2020, vi abbiamo parlato qui di come in questo caso il riconoscimento delle detrazioni fiscali funzionerebbe diversamente per famiglie e imprese.

In linea generale, comunque, è possibile affermare oggi che l’utilizzo dell’ecobonus nel 2020 verrà riconosciuto per tutti i lavori di ristrutturazione di risparmio energetico. È importante, dunque, capire prima di tutto se l’intervento che si ha intenzione di eseguire rientri o meno in quelli di risparmio energetico che danno diritto alla detrazioni fiscali.

Stando alla definizione che l’Agenzia delle Entrate fornisce sul suo sito, rientrano nella definizione di “risparmio energetico” tutti gli interventi che “aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti”. Una definizione molto generica ma che, di fatto, racchiude in sé solo specifici lavori.

Detrazioni fiscali econobonus 2020: i lavori ammessi

Inquadrato il significato di risparmio energetico, allora, resta da individuare i lavori che effettivamente danno diritto al riconoscimento dello sconto fiscale del 110%.

Prima di passare all’elenco degli interventi ammessi, comunque, è importante precisare che al momento l’ecobonus al 110% non è stato ancora ufficialmente approvato. Delle detrazioni si parla infatti nella bozza del dl maggio, cui approvazione, dopo i ritardi e le discussioni nella maggioranza, non è ancora arrivata.

In linea di massima, tuttavia, può essere utile partire dalle linee guide per l’ecobonus antecedenti allo scoppio della pandemia. Prima del Coronavirus, nello specifico, la detrazione veniva concessa per le spese sostenute per gli interventi di:

  • sostituzione di finestre comprensive di infissi;
  • installazione caldaie a biomassa e a condensazione, purché di classe energetica A;
  • interventi di coibentazione;
  • riqualificazione totale (volta a ridurre del 50/60% le spese di gas e luce);
  • installazione di pompe di calore, caldaie, scaldacqua a pompa di calore, schermature solari, sistemi di building automation, pannelli fotovoltaici e collettori solari per produzione di acqua calda;
  • rifacimento facciate;
  • lavori condominiali di efficientamento energetico;
  • messa in stato di sicurezza delle strutture, con contributi rafforzati per chi vive nelle zone a maggior rischio sismico.
  • In merito ai lavori ammessi dal “nuovo” econobonus niente è stato aggiunto dai tecnici che stanno lavorando al prossimo decreto. Per questo motivo, ad oggi, possiamo dedurre che le novità riguarderanno soprattutto le percentuali di sconto più che gli interventi che ne danno diritto.