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Fiscal compact e migranti: la strategia UE del governo Conte

L’Italia del neonato governo M5s-Pd, come noto, punta molto sulla normalizzazione dei rapporti con l’Unione Europea e la conseguente possibilità di fruire di maggiore flessibilità sui conti. Specie dopo che anche le difficoltà della Germania, sull’orlo della recessione, hanno portato Bruxelles a rivedere almeno in parte alcuni parametri.

Dunque – sottolinea Barbara Weisz sul sito delle piccole-medie imprese pmi.it – il Conte bis si muoverà con massimo rispetto per i vincoli europei ma rivendicando anche un ruolo da protagonista per l’Italia, per una “fase di rilancio e di rinnovamento dell’Unione, che punti a costruire un’Europa più solida, più inclusiva, più vicina ai cittadini, più attenta alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale e territoriale”, come ha detto il Premier.

Sul piatto, il miglioramento delle politiche e degli strumenti di governance economica della UE per favorire crescita, innovazione, sostenibilità, coesione interna e competitività nel quadro delle sfide globali.

Passi avanti sul “Patto di stabilità e di crescita e la sua applicazione, per semplificarne le regole, evitare effetti pro-ciclici e sostenere gli investimenti a partire da quelli legati alla sostenibilità ambientale e sociale”, nella convinzione che un’impostazione di bilancio pro-ciclica rischi “di vanificare gli importanti sforzi compiuti sul piano interno per rilanciare la crescita potenziale del Paese, deprimendo la crescita effettiva”.

Fra le proposte italiane, anche l’introduzione di un’aliquota minima europea per la tassazione delle imprese. “L’Italia oggi è più forte e il nuovo governo intende svolgere un ruolo di primo piano nell’Unione europea”, ha ribadito Conte nella giornata dedicata a Bruxelles (con gli incontri con i principali esponenti UE von der Leyen, Tusk e Sassoli).

Tre gli obiettivi strategici per l’Italia in Europa: la modifica del Patto di stabilità a favore della crescita; il superamento del Regolamento di Dublino sui flussi migratori, in modo che sbarcare in Italia significhi sbarcare in Europa, con tutto ciò che ne consegue in termini di redistribuzione nei vari Paesi; un regime di misure e interventi straordinari che favoriscano la crescita e lo sviluppo del nostro Mezzogiorno.