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Fisco, ISA 2020 “alleggeriti” dal Decreto Rilancio: le novità

Il Decreto Rilancio (qui lo speciale QuiFinanza), all’articolo 148 – “Modifiche alla disciplina degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA)” -, prevede degli alleggerimenti per gli anni 2020-2021 in tema di ISA. La norma si propone di evitare “l’introduzione di nuovi oneri dichiarativi attraverso la massima valorizzazione delle informazioni già nella disponibilità dell’Amministrazione finanziaria”. Si parla, in particolare, dei periodi di imposta in corso al 31 dicembre 2020 e 2021.

Cosa sono gli ISA?

Ma partiamo dall’inizio. Cosa sono gli ISA? Tali indici, introdotti con il decreto-legge n. 50/2017, hanno sostituito gli studi di settore e sono indicatori di affidabilità fiscale basati su dati relativi a più anni, preposti a dimostrare la coerenza della gestione d’impresa o professionale del contribuente. Tali indici sono compresi da 1 a 10, e quanto più il valore è alto tanto più il contribuente potrà beneficiare di “premi” stabiliti dalla norma, come l’esonero da controllo o da altre scadenze.

ISA, cosa prevede il Dl Rilancio

L’obiettivo della norma è quello di alleggerire gli oneri dichiarativi dei contribuenti. L’Agenzia eviterà insomma di richiedere ai cittadini informazioni che già possiede nelle sue banche dati, e fornirà in modo ancora più dettagliato una sorta di ISA già precompilato, sulla base dei dati di cui il Fisco è effettivamente in possesso.

Il Dl Rilancio fornisce quindi nuove indicazioni utili per lo svolgimento dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. La decisione nasce tenendo in considerazione le difficoltà legate al primo periodo d’imposta dell’applicazione degli ISA, cioè il 2018, e la crisi economica scatenata dall’emergenza Coronavirus.

  • Per quanto riguarda il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018, ai fini del controllo si terrà conto del livello di affidabilità derivante dall’applicazione degli indici per il periodo successivo in corso al 31 dicembre 2019, utilizzando i dati dichiarati per gli studi di settore 2017;
  • per il periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2020, si terrà conto anche del livello di affidabilità fiscale più elevato derivante dalla applicazione degli indici per i precedenti periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2018 e 2019.
  • Termini posticipati

    Con il Decreto Rilancio, poi, si è colta l’occasione per modificare i termini per l’approvazione degli indici e per la loro eventuale integrazione. Queste due scadenze scalano, rispettivamente, al 31 marzo invece che il 31 dicembre e al 30 aprile invece del mese di febbraio dell’anno successivo a quello di applicazione. Tale modifica, va però specificato, non andrà a vantaggio del contribuente ma, piuttosto, dell’Agenzia delle Entrate stessa.