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Fisco, la promessa di Gualtieri: “Giù le tasse rinviate a settembre”





Tasse, altro che quella sull’ombra: in Italia ne paghiamo di davvero strane

Mentre il premier Giuseppe Conte, in Senato, rivendicava la “vittoria” italiana al Consiglio Ue sul Recovery Fund, alla Camera il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri interveniva al question time. In quella sede, dopo aver sottolineato che, “con una stima prudenziale, si può indicare in almeno 1,5 milioni i posti di lavoro che sono stati salvati dalle misure del Governo”, ha poi risposto a diverse domande in tema di fisco.

Niente proroga scadenze fiscali di luglio

Qualche giorno fa, il Mef aveva chiarito che la ventilata proroga a settembre delle scadenze fiscali di luglio, invocata a gran voce in particolare dai commercialisti, non ci sarebbe stata. Il Governo ha quindi risposto negativamente alla richiesta, arrivata da più parti, di rinviare a fine settembre i versamenti relativi a saldi 2019 e acconti 2020 su dichiarazione dei redditi e IRAP (in quest’ultimo caso, per i soli soggetti non esentati ai sensi dell’articolo 24 del decreto-legge n. 34 del 2020).

L’Esecutivo aveva già fatto slittare la scadenza ordinaria del 30 giugno al 20 luglio: il titolare del Tesoro ha infatti ricordato che, fino ad ora, si è stabilita “la sospensione dei versamenti di marzo, aprile e maggio con ripresa da settembre per tutti i contribuenti con perdite”.

Nuova rimodulazione scadenze fiscali: l’annuncio

Tuttavia, ha annunciato Gualtieri, “è intenzione del Governo utilizzare il prossimo scostamento per rimodulare ulteriormente questo pagamento previsto per settembre riducendo significativamente l’onere per i contribuenti per il 2021″.

La priorità dell’Esecutivo, ha sottolineato Gualtieri, resta quello di semplificare il sistema fiscale. I dati relativi al gettito dell’autoliquidazione, “aggiornati ai versamenti del 30 giugno”, ha detto il Ministro, danno segnali positivi: in particolare, “il gettito Irpef registra una riduzione di appena 516 milioni, mentre quello Ires di 932 milioni rispetto all’anno 2019”.

Addio saldi e acconti: il piano

Quindi, Gualtieri ha nuovamente annunciato l’impegno del Governo, proprio in queste settimane, di ragionare “su una riscrittura sostanziale del calendario dei versamenti”. La logica, ha spiegato, è quella “di superare il meccanismo degli acconti e dei saldi per andare verso un sistema basato sulla certezza di tempi e adempimenti e una diluizione nel corso dell’anno degli importi da versare, calcolato in base a quanto effettivamente incassato da parte della partite Iva”.

Una ricetta già illustrata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini in audizione alla Commissione di Vigilanza dell’anagrafe tributaria e in due precedenti interviste. Gualtieri ha dichiarato di aver aperto un confronto “con gli operatori e con gli intermediari, perché semplificare il sistema fiscale è nell’interesse di tutti”.

I numeri delle misure post-Covid

Quindi, il titolare del Tesoro ha aggiornato sugli ultimi numeri relativi alle misure messe in campo per rispondere alla crisi economica: “Sono stati autorizzati 2,1 miliardi di ore di cassa integrazione, di cui quasi 1,1 miliardi ordinaria, beneficiari totali circa12,6 milioni” di lavoratori, “per una spesa stimata di 16,5 miliardi”. Gli aiuti per i lavoratori autonomi hanno invece raggiunto 4,1 milioni di persone: “adesso è in erogazione la terza tranche, il bonus lavoratori domestici quasi 250mila individui, sostegno per babysitter 500mila persone, il reddito di emergenza ha totalizzato 457mila domande, cui si aggiungono quasi 2,1 milioni di nuclei destinatari di reddito e pensione cittadinanza”, ha concluso.