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Fisco, novità in arrivo: dichiarazione precompilata anche alle partite Iva

Mentre la politica affronta il tema annoso della riforma del sistema fiscale in Italia, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in una intervista a Repubblica propone la sua ricetta per far ripartire il Paese, partendo dalla semplificazione del fisco.

Taglio Iva o Irpef?

L’obiettivo primario deve essere quello di “far ripartire la locomotiva”, che sono “le imprese”. Sul dibattito in merito al taglio dell’Irpef o dell’Iva, afferma Ruffini, “non è un derby di fronte al quale dobbiamo scegliere da che parte stare”: serve, a suo avviso, una “visione globale, anche se capisco che il tema aliquote Irpef sia il più sentito perché va diretto nelle tasche di tutti noi, delle imprese, delle famiglie”.

Ma le possibilità individuate dal direttore dell’Agenzia delle Entrate per far “ripartire la locomotiva” sono due: “Una possibilità è tagliare il principale costo delle imprese riducendo il cuneo fiscale sul lavoro“. L’altra sarebbe quella di estendere alle piccole e piccolissime attività di impresa, per la maggior parte partite Iva, “il sistema di tassazione per cassa consentendo l’immediata deducibilità degli investimenti, invece di diluirla nel tempo con gli ammortamenti”. Tale “cash flow tax potrebbe essere un buon strumento per far ripartire gli investimenti e quindi la produzione”, afferma Ruffini.

La proposta per le partite Iva

In particolare, sul fronte della burocrazia fiscale, il direttore del Fisco propone di estendere il modello precompilato anche alla maggioranza delle partite Iva: “Il ‘fisco di massa’”, ha detto, “ha bisogno di automatismi, deve essere un fisco automatico, ma controllabile”, ha spiegato. Si parla in particolare “di 4,4 milioni tra persone fisiche e società di persone su 5,7 partite Iva totali”.

L’idea, insomma, è quella di ridurre la giungla delle scadenze fiscali annuali per i liberi professionisti: “Ogni anno”, ha rilevato Ruffini, “assistiamo a un calendario che slitta e si adatta alle esigenze dei cittadini e a quelle dell’erario. Ecco, forse il tema delle scadenze potrebbe essere un buon punto di partenza per il secondo capitolo della riforma fiscale”.

La ricetta di Ruffini

Per uscire dal “labirinto” dell’attuale sistema “una volta per tutte”, il direttore dell’Agenzia delle Entrate propone una ricetta precisa. Per prima cosa, “la fatturazione elettronica ci fornisce già gran parte dei dati necessari per la dichiarazione Iva: potrebbe essere precompilata; nella stessa direzione andranno gli scontrini”.

In secondo luogo, si potrebbe introdurre “la tassazione per cassa, la cash flow tax cui ho accennato prima”; se pienamente applicata, “potrebbe cancellare alcune voci meramente contabili, come ammortamenti, rimanenze, accantonamenti, rendendo possibile una precompilata Irpef anche per i titolari di partita Iva”.

Terzo ingrediente: “Una volta che il fisco può precompilare le dichiarazioni annuali Irpef delle partite Iva, potrebbe farlo anche calcolando mese per mese quanto deve incassare o restituire e quindi potrà introdurre un sistema di prelievi, compensazioni e rimborsi infrannuali, invece dei saldi e acconti annuali che creano spesso problemi di liquidità”. Le dichiarazioni annuali, insomma, diventerebbero “dei meri documenti riepilogativi e di conguaglio finale”.

Se tale sistema venisse adottato, quello attualmente in vigore di acconti e saldi verrebbe soppresso, insieme alla “ritenuta d’acconto dei professionisti”. Una semplificazione per le partite Iva, che porterebbe a cancellare “tutto il meccanismo attuale di acconti e saldi, nonché la ritenuta sui redditi di lavoro autonomo” e ad evitare “a monte il sorgere di crediti di imposta versata in più che il fisco dovrebbe poi rimborsare”. In questo modo, sottolinea Ruffini, “anche per l’erario il versamento sarebbe più continuo e non sarebbe più concentrato nelle date degli acconti e del saldo”.