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Mutuo ristrutturazione abitazione: documenti da presentare all’Agenzia delle Entrate

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Negli ultimi anni, i diversi Governi che si sono succeduti hanno introdotto misure in favore dell’edilizia residenziale. Le ragioni sono molteplici: favorire il recupero del patrimonio edilizio, ridurre il consumo e la dipendenza energetica del Paese, combattere l’evasione fiscale, favorire un settore dell’economia che occupa un gran numero di lavoratori. Le principali misure riguardano la possibilità, per le persone fisiche, di detrarre dall’Irpef il costo sostenuto per lavori di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica o consolidamento antisismico.

Una di queste misure concede il beneficio della detrazione fiscale del 19% degli interessi passivi e oneri accessori pagati a fronte di un mutuo ipotecario contratto per la costruzione o la ristrutturazione dell’abitazione principale. Il mutuo deve essere acceso, dal punto di vista temporale, in prossimità della data di inizio dei lavori e, al termine degli stessi, l’immobile oggetto di ristrutturazione deve essere adibito ad abitazione principale del proprietario che ha sostenuto le spese o dei suoi familiari.

I lavori di costruzione o di ristrutturazione possono protrarsi per diversi anni. Alla fine, sarà necessario verificare se l’importo del mutuo sia stato interamente utilizzato per sostenere i costi dei lavori eseguiti. In tal caso, gli interessi passivi e gli oneri accessori saranno interamente detraibili. Se, invece, l’importo del mutuo non fosse interamente utilizzato per i lavori di costruzione o ristrutturazione (o se tali lavori dovessero costare, alla fine, meno di quanto preventivato), sarà necessario riproporzionare la quota detraibile degli interessi passivi secondo la seguente formula:
Percentuale detraibile di interessi passivi = Costo lavori diviso Importo mutuo

Facciamo un esempio pratico:

  • Importo del mutuo: 30.000,00 €
  • Costo dei lavori di ristrutturazione edilizia: 25.000 € (una parte del mutuo è stato utilizzato, ad esempio, per acquistare mobili d’arredamento)
  • Interessi passivi pagati nell’anno di riferimento della dichiarazione dei redditi: 1.000 €
  • Oneri accessori (spese di perizia relative al mutuo, sostenuta nel medesimo anno d’imposta): 150 €
  • A quanto ammonta la quota detraibile relativa al pagamento delle rate del mutuo? Spesa per il mutuo detraibile=25.000 diviso 30.000 𝑥 1.000+150=983,33 €

    Ora, dato che l’aliquota della detrazione è del 19%, il beneficio fiscale di cui può usufruire il contribuente in questo caso è di 186,83 €, per il primo anno. Nel secondo anno non ci saranno, presumibilmente, altri oneri accessori legati al mutuo e si potranno portare in detrazione solo gli interessi passivi del mutuo.

    In sede di redazione della dichiarazione dei redditi (modello 730) è necessario esibire la seguente documentazione:

  • il contratto di mutuo ipotecario, dal quale si evinca il fatto che esso è stato stipulato per la costruzione o la ristrutturazione di un immobile da adibire ad abitazione principale, in copia conforme all’originale;
  • l’abilitazione amministrativa (SCIA, CIA, DIA, permesso a costruire, ecc.) che descriva la natura dei lavori eseguiti e indichi la data di inizio degli stessi;
  • la quietanza delle rate di mutuo (e quindi degli interessi passivi) pagate nell’anno di riferimento;
  • le fatture relative ai lavori eseguiti;
  • un’autocertificazione con cui il contribuente, a conclusione dei lavori, dichiari di aver adibito l’immobile in oggetto ad abitazione principale (propria o dei familiari) entro i termini previsti dalla normativa vigente.
  • Per ulteriori approfondimenti sul tema, è possibile consultare la Circolare n.13/E del 2019 dell’Agenzia delle entrate (pag. 94 e seguenti).

    Si ricorda che tale documentazione andrà conservata per tutta la durata del mutuo, in quanto potrebbe essere richiesta dagli Uffici dell’Amministrazione finanziaria per tutto il periodo in cui il contribuente usufruisce della detrazione sugli interessi passivi.

    Arnido Doci – Fisco 7