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Recovery, tra riforme spunta riduzione tax gap. Di cosa si tratta

Modifiche in extremis al Piano nazionale di ripresa e resilienza dopo la consegna del testo al Parlamento e prima che il Governo lo inviasse a Bruxelles. 

Pubblicato sul sito di Palazzo Chigi il testo del Pnrr trasmesso da Roma alla Commissione europea con alcune novità dell’ultima ora.

Tra le “riforme abilitanti” del PNRR entra la riduzione del tax gap. “L’evasione fiscale – si legge nella versione inviata alla Ue – aggrava il prelievo sui contribuenti onesti, sottrae risorse al bilancio e introduce distorsioni” nell’economia. Per ridurlo si punta all’ulteriore incentivazione della compliance, con l’introduzione dal 2023 della precompilata Iva, e al potenziamento dei controllo sui contribuenti a maggiore rischio di evasione, con strumenti avanzati di data analysis e con l’interoperabilità delle banche dati. Completa il quadro il federalismo fiscale, a cui si punta a dare attuazione entro l’inizio del 2026″.

L’altra novità è il capitolo sulla “Riduzione dei tempi di pagamento” – Per “migliorare ulteriormente” e “realizzare pienamente gli obiettivi di riduzione dei tempi di pagamento” della Pubblica amministrazione”si procederà ad implementare l’attività di monitoraggio già in corso” attraverso appositi indicatori desunti dalla base dati del sistema informativo della Piattaforma per i crediti commerciali (PCC)” gestito dal Mef.  Il governo si impegna a implementare il set di indicatori “entro il quarto trimestre 2021” e “contestualmente” a “rafforzare l’attività di sensibilizzazione” della P.a. per “accelerare le procedure di pagamento”.

VIETATO SBAGLIARE 

Per l’Italia l’obiettivo – ampiamente dichiarato – è non fallire un’occasione che non si ripeterà più. Filtra soddisfazione per il piano messo a punto dall’esecutivo. Lo confermano le parole del Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervistato da La Stampa. Una valutazione ufficiale dell‘UE sul Recovery Plan arriverà entro giugno ma, secondo il Ministro, “partiamo da una condizione ottima, i primi report sono buoni, anche grazie all’interlocuzione continua che abbiamo avuto con la Commissione“.

Il Vicepresidente della Commissione Timmermans “ha usato parole molto incoraggianti, le impressioni sono positive e hanno apprezzato il fatto che siamo riusciti a mantenere la scadenza del 30 aprile per la consegna del Piano di ripresa e resilienza”. Il Piano funzionerà “perché siamo sotto la lente di ingrandimento”, “abbiamo preso di gran lunga più risorse di tutti” e “poi i giovani spingono dal basso”. “Mi sembra una motivazione forte per non sprecare tutto tra lentezze e burocrazia”, conclude Cingolani.