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Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto

Quello della pressione fiscale è uno dei temi principe della corsa al voto del 25 settembre, non fosse altro per la spiccata sensibilità degli italiani sull’argomento. Tra chi agita il fantasma della patrimoniale, chi punta forte sulla flat tax e chi invece vuole ridurre il cuneo fiscale, il leitmotiv per conquistare l’elettore è sempre la stessa: tagliare le tasse. Ma come è ovvio ogni partito ha la sua ricetta,

Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto: le promesse del centrodestra

Si tratta di uno dei cavalli di battaglia del centrodestra sul quale il trio Meloni-Salvini-Berlusconi punta molto per il successo finale alle elezioni: la flat tax sarà certamente introdotta se la coalizione dovesse vincere le elezioni, indipendentemente dalle diverse declinazioni proposte dai rispettivi interpreti. Lo dimostra anche il fatto che il Cavaliere lo abbia affrontato come primo punto delle sue “pillole del giorno” che propone quotidianamente sui suoi canali (qui abbiamo messo a paragone la flat tax proposta da Salvini, Meloni e Berlusconi con altri Paesi dov’è legge).

“Quando saremo al governo applicheremo una flat tax al 23%, per tutti, famiglie e imprese, per alleggerire l’oppressione fiscale, per combattere davvero l’evasione, per aumentare le entrate dello Stato” aveva dichiarato il Presidente di Forza Italia nel primo dei suoi brevi video diffusi sui social.

Nel programma comune presentato dal centrodestra, di cui abbiamo parlato qui, l’aliquota è tornata alla quota più bassa del 15%, cara a Matteo Salvini, ma con uno scaglione di reddito alzato a 100mila euro, ed è stata introdotta anche la “flat tax incrementale“, ossia dell’applicazione della tassa piatta sull’”incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese”.

Non rimangono marginali gli altri punti sul fisco del programma di centrodestra, quali:

  • Un nuovo “saldo e stralcio” sulle cartelle esattoriali;
  • Taglio dell’Iva su beni energetici, di prima necessità e per l’infanzia;
  • Detassazione del welfare aziendale;
  • Decontribuzione sulle assunzioni di donne, giovani e disabili;
  • Misure a sostegno delle imprese che assumono;
  • “Conto unico fiscale” per compensare crediti e debiti per la Pa;
  • “Salvaguardia delle situazioni in essere” sui bonus edilizi.
  • Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto: le proposte del centrosinistra

    A differenza del centrodestra a sinistra manca un programma comune sul fisco. Da parte del Pd si fa affidamento al cuneo fiscale: taglio dell’Irpef sui redditi medio-bassi attraverso l’ipotesi di aumentare gli stipendi netti fino a una mensilità in più, con l’introduzione di una franchigia di mille euro sui contributi Inps a carico dei lavoratori. Per le imprese si propone il superamento dell’Irap e la rimodulazione dell’Ires

    Inoltre il segretario Enrico Letta propone per gli under 35 una totale decontribuzione delle assunzioni stabili e una dote di 10 mila euro, al compimento dei 18 anni e sulla base dell’Isee, per le spese relative a casa, istruzione e all’avvio di un’attività lavorativa.

    La proposta ha fatto gridare alla “patrimoniale” gli avversari, come avevamo parlato qui, perché sarebbe finanziata con l’aumento dell’imposta su successioni e donazioni da parte dei redditi oltre i 5 milioni di euro.

    Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto: la ricetta del “Terzo polo”

    In attesa di leggere il programma del “Terzo polo”, i leader di Azione e Italia Viva Carlo Calenda e Matteo Renzi, convergono intanto sulla detassazione del lavoro tagliando di 2 punti di Pil l’Irap e l’Irpef sui redditi medio bassi, per un’operazione da circa 36 miliardi di euro.

    Secondo l’idea di Calenda, i contribuenti tra i 26 e i 30 anni dovrebbero pagare tasse dimezzate, mentre gli under 25 non dovrebbero pagarne proprio.

    Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto: i cavalli di battaglia del M5s

    Il Movimento 5 Stelle punta tutto su due delle misure cardine realizzate in questi anni di governo: il Superbonus 110% e il cahsback.

    Il leder pentastellato Giuseppe Conte vorrebbe rendere strutturale il primo insieme al meccanismo di cessione dei crediti fiscali, quasi fondamentale per i bonus edilizi.

    Sul cashback, ideato per incoraggiare i pagamenti con moneta elettronica e fare emergere l’evasione, il Movimento vorrebbe “introdurre un meccanismo che permetta l’immediato accredito sul conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici”.

    Tasse, le promesse dei partiti in vista del voto


    Fonte: ANSA

    I leader di Fdi, Azione e Pd: Giorgia Meloni, Carlo Calenda e Enrico Letta