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Tutto quello che devi sapere sullo scontrino parlante

Potrà sembrare banale ma lo scontrino non è solo un semplice pezzo di carta che, il più delle volte, non appena ci viene consegnato finiamo automaticamente per gettarlo nel cestino più vicino l’attimo dopo. In realtà è fondamentale e sta alla base di una qualsiasi compravendita di beni o servizi, attestandone difatti la vendita, dunque alla base della nostra economia.

Non è una seccatura, ma un documento necessario in termini di legge, vantaggioso sia per chi lo emette che per chi lo riceve. In esso sono indicati i beni che abbiamo acquistato e il loro prezzo, oltre alle generalità dell’emittente, partita Iva compresa. Per legge sono tenuti a emettere scontrino fiscale parlante o in alternativa la ricevuta tutti quei soggetti che si occupano di commercio al dettaglio nonché tutti quei professionisti che si pongono in rapporto diretto con il privato cittadino.

Tutto quello che devi sapere sullo scontrino parlante

Accanto al comune scontrino fiscale è stato introdotto dal 2007 il cosiddetto scontrino parlante o descrittivo, che è quello rilasciato dalle farmacie. Si tratta di un documento molto più dettagliato, che da un lato registra specificatamente la tipologia, la quantità e la natura dei prodotti acquistati mentre dall’altro riporta il codice fiscale dell’acquirente, così da poter detrarre (o scaricare) la spesa sostenuta nella propria dichiarazione dei redditi.

Questa è la principale funzione dello scontrino fiscale parlante, cioè quella di poter detrarre determinate tipologie di spese, quelle mediche e veterinarie. Nel caso dei supermercati si parla invece di scontrini semi-parlanti, utili a volte per concorsi a premi, in quanto le informazioni sui prodotti acquistati non sono identificabili per esteso e inoltre non compaiono i dati dell’acquirente se non, ad esempio, il codice della tessera del supermercato stesso.

Scontrino parlante: come funziona la detrazione

Lo scontrino parlante è il documento contabile rilasciato dalle farmacie e dalle parafarmacie che permette al contribuente di detrarre le spese mediche sostenute sulla prossima dichiarazione dei redditi. La detrazione d’imposta alla quale si ha diritto è del 19% sulla spesa sanitaria totale sostenuta in un anno nel caso questa superi un minimo di 129,11€.

Lo scontrino fiscale parlante diventa dunque la prova dell’effettivo acquisto dei prodotti. Si ricorda che per poter utilizzare lo scontrino parlante a fini fiscali, al momento del pagamento bisogna presentare il proprio codice fiscale o la propria tessera sanitaria o quelli della persona che utilizzerà effettivamente il medicinale. Spesso è il farmacista stesso a chiedervela direttamente. Nel caso in cui questo non accada mostrategliela voi stessi: saprà cosa fare. Va infine detto che anche l’acquisto online di medicinali rientra nelle spese detraibili al 19%. In questo caso occorrerà la documentazione relativa al pagamento, che vi verrà inviato per email in formato digitale al momento dell’acquisto.

Resta ora da capire quali tipologie di farmaci e dispositivi medici è possibile detrarre. L’elenco reso disponibile dal ministero della Salute è da considerarsi non esaustivo ma rappresentativo soltanto delle categorie di uso più comune, che potrebbero cambiare nel corso del tempo ed essere sostituiti con prodotti analoghi ma sempre riconducibili a essi. Nel caso specifico dei dispositivi medici (in vitro e non) le regole a riguardo sono molto severe, in quanto sullo scontrino parlante non basta la semplice e generica dicitura “dispositivo medico” (che non consente la detrazione), ma deve contenere per legge i dati del soggetto che sostiene la spesa e la descrizione dettagliata del dispositivo, riportata nella prescrizione del vostro specialista (che dunque è bene tenere allegata allo scontrino).

Un’altra cosa importante da ricordare è quella di conservare sempre la documentazione suddetta, in quanto da essa risulta anche che il prodotto sia conforme con le normative europee grazie alla presenza della marcatura CE, senza la quale non si ha diritto alla detrazione in quanto il dispositivo non è a norma di legge. Difficile che capiti, ma è bene tenerlo a mente.

Venendo infine ai farmaci, sono detraibili grazie allo scontrino parlante tutti i medicinali con obbligo di prescrizione e quelli senza obbligo, i cosiddetti medicinali da banco, i farmaci omeopatici, quelli a uso veterinario, i farmaci galenici (preparati dalla farmacia stessa), quelli fitoterapici (100% vegetali), attenzione però che questi ultimi siano medicinali e non generici prodotti, in quanto gli ultimi non sono detraibili. Gli altri prodotti detraibili sono:

  • i prodotti omeopatici;
  • gli integratori alimentari, ma solo quelli con prescrizione medica;
  • gli occhiali da vista, liquidi per lenti, lenti e montature;
  • apparecchi acustici;
  • prodotti per dentiere;
  • materassi ortopedici o antidecubito;
  • le attrezzature sanitarie come macchine per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna;
  • aghi, siringhe, cerotti, bende, garze e altre medicazioni;
  • termometri;
  • i medicinali per la cura dei propri animali domestici e spese veterinarie in genere per un massimo di 387,34€ all’anno;
  • altri prodotti ortopedici (tutori, stampelle ecc.);
  • specialità farmaceutiche o mezzi ausiliari per disabili;
  • tutti i test di gravidanza, ovulazione e menopausa;
  • gli strumenti per la misurazione di glucosio, colesterolo e trigliceridi;
  • i test autodiagnostici per intolleranze alimentari, prostata, celiachia, protrombina e per la rilevazione di sangue occulto nelle feci.