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IVA, la grande truffa: così l’Europa ha perso oltre 1200 miliardi in 7 anni

(Teleborsa) – Numeri da far tremare i polsi quelli che riguardano la più grande rapina del secolo: oltre 1200 miliardi di euro, per la precisione 1260, destinati ai 28 paesi dell’Unione europea sono scomparsi in otto anni tra il 2009 e il 2016, solo in minima parte rintracciati.

Una montagna di denaro, grande quanto il Pil dell’Australia, che doveva essere incassato dalle autorità fiscali dei paesi europei sotto forma di Imposta sul valore aggiunto (IVA) di cui si sono perse le tracce. Tecnicamente si chiama “Vat Gap”, dove Vat sta per “Value added tax”, cioé Imposta sul valore aggiunto, e il gap è la differenza tra l’Iva che dovrebbe essere versata e quella che viene pagata realmente.

A portare alla luce il meccanismo del raggiro fiscale, ci ha pensato la redazione tedesca Correctiv che ha promosso il progetto transfrontaliero “Grand Theft Europe” – dal celebre videogame che ha come protagonista un abile criminale – coordinando un’inchiesta internazionale sulle frodi carosello sull’Iva realizzata da 35 media dei 28 paesi dell’Unione europea più Norvegia e Svizzera, al quale per l’Italia ha partecipato Il Sole 24 Ore.

Il meccanismo della “frode carosello” si basa su operazioni triangolari tra Paesi che appartengono all’Unione europea attraverso l’utilizzo di una o più società che fanno da filtro. I truffatori riescono ad aggirare le leggi sul pagamento dell’Iva negli acquisti intracomunitari, quelli che avvengono tra paesi dell’Unione europea, realizzando operazioni fittizie con il solo scopo di non versare l’Iva e detrarre crediti fiscali inesistenti.

In linea con le leggi europee, gli acquisti e le vendite che avvengono tra società di paesi diversi -purché aderenti alla Ue appunto, non sono gravati dall’Iva. L’imposta viene pagata soltanto tra società dello stesso paese e nello Stato dove il bene viene effettivamente consumato. Un principio pensato per non creare ostacoli al libero mercato. Purtroppo, violare la legge non sembra così difficile.

Oltre 1200 miliardi sottratti nell’Ue dal 2009 al 2016 – Il principio alla base della truffa è semplice: far circolare delle merci senza versare l’Iva ai rispettivi Paesi, ma allo stesso tempo chiedendone i rimborsi.

In Italia spariti 213 miliardi in 6 anni – Guardando in casa nostra, parliamo di 213,8 miliardi di euro sottratti in sei anni, tra il 2011 e il 2016. Solo nel 2016 – ultimo anno di cui si hanno dati omogenei – come riporta il Sole24Ore “la somma non incassata dal Fisco è stata di 34,8 miliardi in Italia e di 147,1 miliardi nell’intera Unione Europea, una cifra di poco inferiore al bilancio della Ue. È come se l’intero fatturato della General Motors, la più grande società automobilistica degli Stati Uniti, evaporasse in un colpo solo”.