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Gestione del credito commerciale: una strategia fondamentale per la crescita delle PMI

gestione del credito commerciale

La gestione del credito commerciale rappresenta un processo decisionale fondamentale, per la crescita e lo sviluppo di ogni impresa. 

La crisi portata dal Coronavirus ha fatto emergere ancora di più l’esigenza per le aziende di trovare soluzioni efficienti, al fine di garantire il regolare flusso dei propri crediti. 

In tale contesto, a causa delle difficoltà economiche di molte piccole e medie imprese, si alimentano i prolungamenti e i ritardi nei pagamenti, provocando una spirale di liquidità circolare negativa, che va a riflettersi su interi settori e su intere economie.

Cosa significa gestione del credito commerciale?

Una corretta gestione del credito commerciale, significa per un’azienda, definire strategicamente quali sono le migliori soluzioni per il controllo e per il recupero dei propri crediti, affinché possa essere garantita una buona struttura di liquidità, che ottimizzi le tempistiche e le modalità di incasso delle proprie entrate commerciali. 

La gestione dei crediti aziendali, comporta la definizione preventiva della cosiddetta Credit Policy, ovvero l’insieme dei processi decisionali che riguardano le tematiche del credito e i livelli di affidabilità dei propri clienti, in relazione al recupero degli incassi, considerate le caratteristiche del mercato di appartenenza e il lifecycle del prodotto. 

Sinteticamente, la gestione del credito comporta le seguenti fasi: 

  • Prevenzione e Monitoraggio

In questa fase è necessario valutare l’affidabilità del cliente, al fine di evitare possibili ritardi o eventuali insolvenze creditorie, che possono compromettere il regolare equilibrio economico-finanziario dell’impresa. 

In linea generale, un’impresa dovrebbe prevedere garanzie e clausole contrattuali da stabilire insieme ai propri clienti, determinando quelle che possono essere delle condizioni di proroga accettabili, per le modalità e le tempistiche dei pagamenti.  

L’affidabilità del cliente deve garantire necessariamente la solvibilità del credito, per cui è importante riuscire a conoscere, attraverso una serie di analisi economiche, quelle che sono le normali abitudini di pagamento, le tempistiche di incasso delle fatture e gli eventuali giorni medi di ritardo. 

  • Gestione 

Stabilito il livello di esposizione del rischio da parte del singolo cliente, questa fase prevede la definizione di tutti gli interventi da sfruttare nei casi in cui si dovessero verificare ritardi o insolvenze per l’incasso dei crediti. 

Azioni che possono portare a ristabilire la regolare gestione del credito, possono riguardare la rinegoziazione dei tempi e delle modalità di pagamento, lo sfruttamento di tutti i possibili mezzi per il sollecito dei crediti, e l’impiego delle proprie modalità a disposizione, per l’eventuale recupero dei crediti insoluti.

Come gestire i crediti commerciali?

Una delle attività chiave utilizzate per la gestione finanziaria aziendale è quella del Credit management.

Se tradizionalmente l’orientamento di questa attività prevedeva la creazione di analisi preventive e la conseguente gestione del credito in maniera singolare e adattiva sulla base delle caratteristiche e delle necessità di ciascun cliente, oggi per numerose imprese la gestione finanziaria è rivolta a garantire un equilibrio globale sul proprio portafoglio clienti. 

Adottando questa visione complessiva, le aziende riescono a valutare più efficacemente l’impatto che ogni nuova decisione sul singolo cliente, genera sul proprio bilancio. 

Il vantaggio di una gestione globale è quello di poter lavorare in maniera prospettica, e dunque avere la consapevolezza e l’ampiezza degli eventuali rischi, che determinate scelte relative al credito possono portare per l’impresa. 

Tale approccio permette di scaturire un processo informativo totale, che integra e valorizza al meglio, le informazioni interne con quelle procurate esternamente. 

La gestione finanziaria del portafoglio clienti determina effetti positivi non solo dal punto di vista della gestione dei crediti aziendali, ma grazie a un miglior sistema di valutazioni aiuta indirettamente:

  • Il management: grazie a una migliore pianificazione delle operazioni;  
  • Le vendite: attraverso a una migliore gestione dei clienti;
  • La finanza, grazie alla maggiore affidabilità delle previsioni sugli asset aziendali e sugli obiettivi finanziari.

Perché è importante una buona gestione del credito?

Gestire efficacemente l’esigibilità dei crediti aziendali è un processo fondamentale per garantire l’adeguata presenza di liquidità all’interno della propria impresa. 

La liquidità aziendale per definizione è “la capacità dell’azienda di far fronte agli impegni finanziari assunti a determinate scadenze in relazione ai mezzi liquidi a propria disposizione”.

I crediti commerciali dunque ricoprono un ruolo fondamentale per la gestione del capitale circolante e per l’equilibrio economico-finanziario dell’azienda.

Una cattiva gestione può infatti compromettere la solidità aziendale, portando a situazioni di crisi per mancanza di liquidità e per la conseguente mancanza di creazione di valore nel corso del tempo.

Gestire i crediti aziendali con Cashinvoice 

Oltre alla consueta gestione del credito, svolta in tutte le sue fasi internamente alla propria azienda, esiste la possibilità di affidare a società esterne la gestione dei propri crediti commerciali.

Un’attività tipica il tal senso è il Factoring, ovvero quella particolare forma di contratto attraverso il quale, l’azienda (cedente) trasferisce al factor (cessionario), alcuni crediti dei propri clienti (ceduti), anticipandone l’incasso. 

La cessione del credito può essere: 

  • Pro soluto: Il cedente garantisce soltanto l’esistenza del credito, ma non risponde dell’eventuale inadempienza del debitore;
  • Pro solvendo: Il cedente garantisce l’esistenza del credito, e risponde dell’eventuale inadempienza del debitore; 

Cashinvoice  è un player finanziario che eroga molteplici servizi a supporto del credito per le imprese che operano sul mercato italiano.

Tra questi servizi, il factoring rappresenta una delle principali attività svolte, per la gestione dei crediti commerciali.  

Più nel dettaglio, con l’anticipo fatture, si da la possibilità di finanziare un’azienda, erogando un importo del proprio credito, non ancora incassato. 

In sostanza, l’azienda presentando le fatture alla società di factoring, richiede lo smobilizzo del credito, ovvero l’anticipo sul loro importo, per ottenere liquidità immediata e finanziare le proprie attività di breve termine.

Le condizioni per cui un’azienda può anticipare le fatture sono:

anticipo fatture

Avvenuta la valutazione di questi fattori, è possibile procedere con la sottoscrizione del contratto. 

Al momento della richiesta, si concorda con il cedente il plafond, ovvero l’ammontare massimo erogabile su ogni debitore, sotto forma di anticipo fattura, nella modalità più conveniente per le imprese.
Le fatture che saranno presentate, quindi, non potranno superare il limite massimo concordato. 

In altre parole, il totale del credito per cui si richiede l’anticipo, deve sempre rientrare nella cifra residuale del fido concordato, ovvero non dovrà superare la differenza tra il plafond concesso e quello delle fatture già presentate e non ancora scadute.

Una volta che il debitore (ceduto) procederà a corrispondere le proprie fatture, si andranno a ripristinare le disponibilità di liquidità del cedente. 

Questo tipo di contratto può prevedere due tipologie di svolgimento, la prima in cui c’è l’obbligo per il cedente di vendere in blocco tutti i crediti relativi ad un debitore alla società di factoring, che si impegna a trasferire il denaro previsto sul conto corrente dell’impresa cedente, ogni volta che questa presenti una fattura. Invece la seconda, quella che attua CashInvoice, prevede la possibilità scegliere se cedere o meno ogni singola fattura, lasciando libertà l’azienda di scegliere secondo le logiche di Gestione del credito commerciale attuate.

L’anticipo sul credito, presuppone il pagamento di una quota percentuale di interessi per l’azienda (mensile o trimestrale), nei confronti del factor,(ovvero il Cessionario) che stabilirà l’ammontare di tale cifra a seconda di tutte le valutazioni preliminari che effettuerà sul Cedente e sulla qualità del credito. 

 

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