È possibile godere di agevolazioni ed esenzioni su Imu e Tari relativi alle seconde case. Secondo le norme nazionali e i regolamenti comunali relativi al pagamento dell’imposta municipale e della tassa sui rifiuti, infatti, sono previste riduzioni e in alcuni casi addirittura esenzioni, che hanno lo scopo di alleggerire il carico fiscale sulle seconde case. In particolare sulle case vuote e disabitate, quelle dismesse, oppure quelle abitate per pochi mesi solo per il periodo estivo e invernale.
Per sapere se si può rientrare casi di agevolazione o di esenzione, è necessario verificare i regolamenti pubblicati sui siti dei singoli Comuni. In ogni caso, bisogna tenere presente che per risparmiare su Imu e Tari nel 2021, occorre presentare al Comune la relativa dichiarazione riguardante queste imposte entro il 30 giugno dell’anno successivo.
Imu, quando si paga la metà o si è esenti
Secondo quanto previsto dai regolamenti dei diversi comuni, rientrano nella possibilità di pagamento dimezzato dell’Imu relativo alla seconda casa:
È prevista l’esenzione in questo caso:
Tari, quando scatta l’esenzione
L’esenzione della Tari è prevista per le case considerate disabitate. La normativa sulla Tari esclude totalmente dalla tassa i locali e le aree inutilizzabili, poiché, dato che non possono essere sfruttati in alcun modo, non possono nemmeno produrre rifiuti. L’inutilizzabilità dell’immobile deve essere verificabile in modo oggettivo: ad esempio, un locale senza collegamenti alla rete elettrica, idrica e fognaria, oppure inagibile o inabitabile, sarà esente dall’imposta; mentre un locale in cui sussistono gli allacciamenti è tassabile, anche se di fatto è inutilizzato, totalmente o per la maggior parte dell’anno.
Quindi, se si possiede una seconda casa che, nonostante sia disabitata, non è né inagibile, né inabitabile ed è collegata alle reti idriche, elettriche e fognarie, l’abitazione non è esentata dalla Tari. Se, invece, la casa è inagibile o inabitabile, si ha anche diritto alla riduzione del 50% dell’Imu.