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Aumenti Imu: da quando potrebbero scattare e per chi

Aumenti Imu: da quando potrebbero scattare e per chi


Fonte: 123RF

Aumenti Imu 2024

Con un decreto pubblicato il 7 luglio, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di modifica delle aliquote IMU 2024. Vuol dire che le amministrazioni locali, nel rispetto della legge e dei limiti stabiliti, potranno chiedere una maggiore imposta ai cittadini. Potrebbero, quindi, esserci degli aumenti già a partire dal 2024.

Vediamo, nello specifico, che cosa cambia.

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Novità IMU 2024

La legge statale stabilisce, per ciascuna fattispecie, l’aliquota dell’IMU in una misura “standard” che può essere modificata dal comune, in aumento o in diminuzione, entro i margini di manovrabilità stabiliti dalla stessa legge.

A tal proposito, il decreto del 7 luglio pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio 2023 ha riconosciuto ai Comuni la possibilità di “diversificare le aliquote dell’imposta municipale propria (IMU)”. Quindi ogni Comune, nell'ambito della propria autonomia regolamentare, ha la facoltà di introdurre ulteriori differenziazioni, purché rispetti i criteri generali di
ragionevolezza, adeguatezza, proprorzionalità e non discriminazione individuati dalla legge. Le aliquote stabilite dalla legge per ciascuna fattispecie e i relativi margini di manovrabilità da parte dei comuni sono riportati nella seguente tabella.

Quindi le varie amministrazioni possono anche decidere di far pagare di più ai propri residenti. Tuttavia, le aliquote in aumento (qui come cambieranno) devono essere approvate, mediante l’invio al ministero dell’Economia e delle Finanze di un apposito “prospetto”.

I comuni elaborano e trasmettono al Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze il Prospetto tramite l'applicazione informatica disponibile nell'apposita sezione del portale del federalismo fiscale. Possono in questo modo diversificare le aliquote dell'IMU rispetto a quelle di cui all'art. 1, commi da 748 a 755 della legge n. 160 del 2019.

Da quando potrebbero scattare gli aumenti IMU

La modifica delle aliquote IMU comunali, quindi, segue un preciso iter. L’imposta non aumenterà in automatico, ma le stesse verranno stabilite dai comuni nel cd. Prospetto e avranno effetto per l'anno di riferimento, a condizione che il Prospetto medesimo sia pubblicato sul sito internet del Dipartimento delle finanze del Ministero dell'economia e delle finanze entro il 28 ottobre dello stesso anno.

Ai fini della pubblicazione, il comune è tenuto a inserire il Prospetto, entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno, nell'apposita sezione del portale del federalismo fiscale. In caso di mancata pubblicazione entro il 28 ottobre, si applicano le aliquote vigenti nell'anno precedente.

Gli immobili interessati

Queste modifiche, come stabilito dal decreto 7 luglio del ministero dell’Economia e delle Finanze, riguardano precise fattispecie. Infatti, ai fini della diversificazione delle aliquote IMU, le modifiche dell’imposta in aumento potranno riguardare:

  • l’abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9;
  • i fabbricati rurali ad uso strumentale;
  • i fabbricati appartenenti al gruppo catastale D;
  • i terreni agricoli;
  • le aree fabbricabili;
  • altri fabbricati (fabbricati diversi dall'abitazione principale e dai fabbricati appartenenti al gruppo catastale D).

Va ricordato, inoltre, che l'IMU si applica in tutti i comuni del territorio nazionale. È fatta salva l'autonomia impositiva prevista dai rispettivi statuti della regione Friuli-Venezia Giulia e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Per queste ultime province continuano ad applicarsi, rispettivamente, l’Imposta immobiliare semplice (IMIS) e l’imposta municipale immobiliare (IMI).