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Auto aziendali e Plastic Tax, governo fa dietrofront: “Modifiche sostanziali”

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26 novembre 2019 – Giuseppe Contetasse sulle auto aziendalilegge di Bilancio

Il governo è pronto, tenendo presente i rilievi del settore dell’automotive nel suo complesso, a rivedere in modo sostanziale la norma della manovra in materia di auto aziendali. “Sulla tassazione delle auto aziendali come fringe benefit – ha spiegato Conte – la norma era stata pensata per favorire il ricambio auto, in un’ottica di sostenibilità ambientale ma con una scansione temporale – ha ammesso – che rischia di non favorire il nostro sistema. Il Governo, in particolare il ministero dell’Economia, sta interloquendo e lavorando con tutti i soggetti coinvolti per pervenire a una soluzione quanto più possibile condivisa, che riveda in maniera sostanziale e rimoduli la misura”.

Il salasso previsto dalla versione inziale del ddl Bilancio – su cui appunto il Governo promette un cambio di rotta – consiste in pratica nella triplicazione del reddito in natura imputato ai dipendenti (fringe benefit) per la possibilità di utilizzare le auto aziendali anche nel tempo libero (il cosiddetto uso promiscuo). Ad oggi, il valore del fringe benefit che finisce in busta paga è il 30% del costo chilometrico annuo determinato in base alle tabelle Aci per una percorrenza annua di 15.000 km. Senza un ritocco alla manovra all’attenzione del Senato da gennaio 2020 il prelievo su un’auto media passerebbe da 600 a quasi 2mila euro.

Le prime modifiche in merito le ha messe in campo il Pd, proponendo una revisione delle soglie di tassazione, scendendo al 15% per elettriche e ibride e al 40% per le auto con emessioni fino a 95 grammi.

Naturalmente c’è il solito problema delle coperture, visto che si prevedono modifiche anche sul fronte Plastic tax. “Abbiamo trovato già per buona parte le somme necessarie, siamo in dirittura finale e questa è una notizia molto positiva”, ha poi detto il presidente del Consiglio nel corso di un forum trasmesso sul suo profilo Facebook.

Conte ha spiegato che su queste due misure “stiamo lavorando al Ministero dell’Economia per alleggerirne assolutamente l’impatto, perché ci siamo resi conto che presentano criticità. Secondo me è la forza di un Governo quella di prendere atto delle criticità che alcune misure possono arrecare. Misure che sono anche giuste in linea di principio, quindi la finalità è quella di favorire la transizione energetica e il Green New Deal, ma se sbagliamo tempi, se sbagliamo a modulare le misure, per le imprese ci sono delle ricadute negative che vogliamo evitare”.