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Come gestire i crediti derivanti dalla dichiarazione integrativa

Come gestire i crediti derivanti dalla dichiarazione integrativa


Fonte: iStock

Come gestire i crediti che derivano dalla dichiarazione integrativa.

Quando emergono dei crediti da una dichiarazione integrativa possono essere utilizzati immediatamente. L’operazione, però, deve essere effettuata entro l’anno successivo. Per i crediti derivanti da una dichiarazione integrativa ultrannuale, invece, è necessario effettuare un ulteriore passaggio: devono essere rigenerati attraverso la compilazione del Quadro DI.

Ricordiamo che tutti i contribuenti hanno diritto a correggere la propria dichiarazione dei redditi nel caso in cui si dovessero accorgere di determinate inesattezze. Nel caso in cui, a seguito di una dichiarazione integrativa a favore, dovesse emergere un credito d’imposta, è necessario porsi una domanda molto evidente: come deve essere gestito correttamente?

Nel corso del tempo la normativa è stata modificata più volte. Questo è il motivo per il quale è necessario fare il punto della situazione e verificare quali siano le procedure più corrette per gestire questa situazione. A volte degli errori, commessi anche in buona fede, possono comportare delle conseguenze anche molto gravi. Ma vediamo, nel dettaglio, come devono muoversi i diretti interessati per non sbagliare.

Indice

Dichiarazione integrativa: entro quando presentarla

Entro cinque anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi oggetto di modifica, il contribuente ha diritto a presentare la dichiarazione integrativa. Ma proviamo a fare un esempio pratico: nel caso in cui la dichiarazione dei redditi riguardi il periodo d’imposta 2020, ci sarà tempo per presentare l’integrativa entro e non oltre il 31 dicembre 2026. Nel 2022, invece, è scaduto il termine per presentare quella relativa al 2017.

Le tempistiche relative alla presentazione della dichiarazione integrativa sono, in estrema sintesi, in linea con quelle di decadenza delle varie attività di accertamento effettuate dall’Agenzia delle Entrate ai sensi dell’ex art. 2, comma 8 del DPR n. 322/98.

Fatte queste doverose premesse, adesso è possibile soffermarsi sulla gestione dei crediti che derivano dalla dichiarazione integrativa. Per poter fruire dei suddetti crediti, infatti, è necessario adempiere alle formalità che sono previste dal comma 8-bis dell’articolo 2 del DPR n. 322/98. Questa norma, in estrema sintesi, delinea i vincoli e le tempistiche della presentazione della dichiarazione integrativa a favore del contribuente.

I crediti: come devono essere utilizzati

I vincoli, che vengono posti direttamente dalla normativa, prevedono due diverse ipotesi, che possono essere schematizzate come segue:

  • integrativa intrannuale, quando l’operazione viene effettuata entro il termine di presentazione della dichiarazione del periodo d’imposta successivo;
  • integrativa ultrannuale, quando la presentazione viene effettuata in un periodo d’imposta successivo.
  • Dichiarazione integrativa intrannuale

    I crediti provenienti da una dichiarazione integrativa intrannuale risultano di più facile gestione. Ricordiamo che, in questo caso, la correzione viene presentata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi. È il caso, ad esempio, del Modello Redditi 2022 relativo all’anno 2021, che è stato integrato nel 2023 entro il 30 novembre.

    Quando si viene a verificare questa situazione, il credito che emerge può essere utilizzato immediatamento nei seguenti modi:

  • attraverso la compensazione orizzontale, utilizzando un Modello F24. Per effettuare questa operazione devono essere utilizzati esclusivamente i canali telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate;
  • richiedendo il rimborso.
  • Il principio che abbiamo spiegato fino a questo momento vale anche per le dichiarazioni correttive nei termini, che vengono presentate entro i termini ordinari di scadenza della dichiarazione dei redditi che si vuole modificare. Volendo fare un esempio pratico, stiamo parlando delle correttive dei termini relativa all’annualità 2022 presentate entro e non oltre il 30 novembre 2023. O entro il 30 settembre se risultano essere relative al Modello 730.

    Dichiarazione integrativa ultrannuale

    Senza dubbio risulta essere più complessa la gestione dei crediti che derivano dalla presentazione di una dichiarazione integrativa ultrannuale. In questo caso ci stiamo riferendo alle presentazioni effettuate dopo il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno di imposta successivo a quello oggetto di revisione.

    A disciplinare la materia ci ha pensato il comma 8-bi dell’articolo 2 del DPR n. 322/98. In questo caso i minori debiti o il maggior credito d’imposta devono essere indicati all’interno della dichiarazione relativa al periodo d’imposta nel quale viene presentata la dichiarazione integrativa. Questa operazione deve essere effettuata quando non è stato chiesto il rimborso all’interno della stessa integrativa. Per effettuare questa operazione è necessario procedere con la compilazione del Quadro DI del Modello Redditi.

    In estrema sintesi, l’importo, che viene indicato all’interno della colonna 4 del Quadro DI, concorre alla liquidazione della corrispondente imposta – a debito o a credito – così come risulta direttamente dal Modello Redditi, nel quale sia stato compilato il quadro DI.

    All’interno della colonna 1 – se a debito – o della colonna 2 – se a credito – del relativo rigo della sezione I del quadro RX dovrà essere riportato il risultato della suddetta liquidazione.

    L’eventuale credito che dovesse emergere potrà essere utilizzato in compensazione attraverso il Modello F24. Attenzione, però, questa procedura risulta essere valida solo e soltanto per effettuare i versamenti dei debiti che siano stati maturati a partire dal periodo d’imposta successivo rispetto a quello in cui è stata presentata l’integrativa.

    Risvolti pratici

    Il legislatore, in estrema sintesi, permette ai contribuenti di presentare una dichiarazione integrativa, grazie alla quale sia possibile indicare la presenza di minori redditi o maggiori oneri. La normativa stabilisce unicamente che la dichiarazione integrativa venga presentata entro cinque anni (rispetto alla dichiarazione dei redditi che si vuole correggere). A parte questo obbligo non vengono fornite altre indicazioni.

    Fatta questa doverosa premessa, ricordiamo che le tempistiche entro le quali l’operazione viene effettuata, determinano adempimenti diversi per poter usufruire dei crediti d’imposta. Una maggiore attenzione, infatti, deve essere prestata agli eventuali crediti che derivano dalla dichiarazioni integrative ultrannuale, per le quali è necessario l’indicazione del credito all’interno del quadro DI della dichiarazione corrente, in modo da poter rigenerare il credito da integrativa. solo e soltanto dopo l’espletamento di questo obbligo, è possibile utilizzare i vari crediti con un’eventuale compensazione verticale all’interno della stessa dichiarazione.