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Crediti fiscali, come cambiano le compensazioni nel 2020

Dal 1 gennaio 2020 tutte le imposte sui redditi e le relative addizionali, nonché le imposte sostitutive delle imposte sui redditi e l’Irap si allineeranno alla disciplina – già esistente – in materia di Iva. La novità che sta preoccupando di più i contribuenti, però, è quella relativa alle nuove regole di compensazione dei crediti fiscali, rese più complesse per ridurre al minino il rischio delle cosiddette “compensazioni indebite”.

Compensazione crediti fiscali, cosa cambia nel 2020

Con l’arrivo del nuovo anno, e da questo mese, il contribuente che vanta un credito nei confronti dell’Amministrazione Fiscale, se questo è superiore a 5mila euro, per vedersi riconosciuto ciò che gli spetta avrà l’obbligo di:

  • presentare una dichiarazione;
  • aspettare dieci giorni dopo l’invio della dichiarazione;
  • utilizzare i canali telematici per le compensazioni (anche se non titolare di P. Iva).
  • Il mancato rispetto di queste procedure lo esporrà a sanzioni, conseguenti appunto alla violazione di quelle che ormai sono delle regole valide per tutti dal 2020. A differenza di quanto accaduto fino ad ora, i crediti potranno essere liberamente utilizzati solo se non si supera una determinata cifra (ovvero quella di 5mila euro). A seconda dell’importo vantato nei confronti dell’Erario, infatti, il soggetto che vuole procedere con compensazione deve rispettare determinati tempi e procedure per non cadere in errore.

    Ricordiamo inoltre che quest’anno per poter procedere con l’invio della dichiarazione si dovrà aspettare il mese di maggio (mese a partire dal quale è possibile inviarla), anche se non è escluso che i tempi si possano allungare ancora di più.

    Compensazioni fiscali, come i non titolari di P. Iva possono far valere un credito

    Un’altra novità che non possiamo trascurare, e di cui abbiamo fatto cenno sopra, è l’obbligo di utilizzo di canali telematici per le compensazioni effettuate dai contribuenti non titolari di P. Iva. Per questi l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione specifici servizi online, attraverso i quali sarà possibile procedere con il pagamento delle deleghe mediante compensazione.

    Il ricorso ai canali telematici era già stato imposto ai titolari di P. Iva dal Decreto 223/2006, ma l’approvazione del Dl Fisco collegato alla Legge di Bilancio ha esteso tale obbligo anche a a tutti gli altri nel 2020.

    Attenzione però ai crediti indicati in compensazione, poiché si è esposti a relativa sanzione qualora quelli riportati nelle deleghe di pagamento siano in tutto o in parte non utilizzabili. La sanzione in questione verrà emessa dall’Agenzia delle Entrate insieme alla comunicazione di compensazione non dovuta e sarà pari al 5% dell’importo (quando questo non supera i 5mila euro) o uguale a 250 euro per importi superiori. Una sanzione di mille euro invece verrà applicata per ogni delega non eseguita.