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Daspo per i commercialisti, la misura che spaventa i professionisti

Sospensione temporanea o permanente dall’attività professionale: è il daspo per i commercialisti, una proposta allo studio del Governo, che vuole essere l’ennesima mossa per combattere l’evasione fiscale.

Al testo sta lavorando un think tank economico creato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Secondo il Movimento 5 Stelle, la misura potrebbe portare al recupero di un sommerso compreso tra i 5 e i 7 miliardi.

“Daspo” è un acronimo che sta per “Divieto di accedere alle manifestazione sportive”. È un provvedimento che si applica nello sport ai tifosi violenti, ai quali viene interdetto l’accesso allo stadio o all’impianto sportivo in via temporanea o permanente nei casi più gravi.

Per i commercialisti, il daspo scatterebbe nel caso in cui il professionista fosse sorpreso a certificare in modo non veritiero crediti INPS inesistenti e quindi compensazioni fraudolente. Proprio come nello sport, in base alla gravità della situazione, il commercialista può incappare in una sospensione temporanea o permanente.

Ma è proprio questo punto che ha fatto insorgere l’Ordine dei Commercialisti, perché una misura simile già esiste: l’Ordine infatti ha il potere di sospendere fino a radiare dall’Albo coloro che si rendono protagonisti di atti scorretti.

Il daspo potrebbe trovare spazio nella Legge di Bilancio 2020. Attualmente è la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) a fornire le prime linee guida con gli strumenti per combattere l’evasione fiscale. In essa si legge che “in materia di contrasto alle compensazioni di crediti inesistenti, le analisi hanno portato all’individuazione ed alla segnalazione di oltre 700 milioni di euro di crediti indebitamente compensati”. Un valore che giustifica, a detta del Governo, la necessità di introdurre misure di contrasto come il daspo.

Con lo scopo di prevenire e contrastare l’evasione fiscale, è allo studio anche una piattaforma digitale che consentirà all’INPS di verificare i crediti compensabili. La piattaforma Inps sembra piacere ai commercialisti che, però, chiedono che sia “smart”, in modo che i crediti INPS possano essere riscossi in tempi ragionevoli.

Al contrario, la proposta del Daspo si inserisce in un quadro di rapporti già complesso, quello tra Governo e Ordine dei Commercialisti. Alle tensioni che si erano registrate nei giorni scorsi sugli ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità) si sommano ora ulteriori misure, che andrebbero ad appesantire la posizione dei consulenti.

Lo scorso 30 settembre i commercialisti avevano scioperato, protestando davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze, per chiedere la sospensione degli ISA o la possibilità di renderli facoltativi. Il Governo tramite il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa ha aperto al dialogo, affinché si possa trovare una soluzione che permetta di risolvere i problemi tecnici legati alla compilazione degli ISA, riducendo gli errori e accogliendo le proposte provenienti dalla categoria.