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Detrazioni IRPEF: le regole sullo stop al contante

Dal 1° gennaio 2020, per avere diritto alle detrazioni IRPEF al 19%, è necessario che il pagamento della spesa sia avvenuto con mezzi tracciabili (e documentabili). In sostanza, chi paga in contanti non ha diritto ad applicare le agevolazioni fiscali in dichiarazione dei redditi, né per sé né per i familiari a carico.

Recitano i commi 679 e 680 della manovra (legge 160/2019).
“Ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% degli oneri indicati nell’articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi”, e in altre disposizioni normative, spetta “a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento previsti dall‘articolo 23 del decreto legislativo 241/1997”.

Quindi, la nuova regola riguarda tutte le detrazioni Irpef al 19%, previste dall’articolo 15 del Tuir, o da altre disposizioni di legge. Quindi, ad esempio:

  • mutui,
  • spese sanitarie,
  • spese veterinarie,
  • servizi di interpretariato,
  • spese funebri,
  • spese universitarie,
  • varie spese per i figli (asilo, corsi, palestra),
  • badanti,
  • erogazioni liberali,
  • trasporto pubblico.
  • Le norme relative ad ogni specifica detrazione (tetti di spesa minimi e massimi, paletti) restano invariate. L’unica novità che la legge introduce riguarda la modalità di pagamento, che deve essere tracciabile, e di conseguenza esclude i contanti.

    La norma specifica  quali sono le tipologie di pagamenti ammessi: versamenti bancari e postali (bonifici), carte di credito, debito e prepagate, assegni bancari e circolari, e altri sistema di pagamenti. In pratica, sono ammesse tutte le forme di pagamenti diverse dal contante.

    L’unica eccezione è rappresentata dalle spese sanitarie, che continuano a essere detraibili anche se vengono pagate in contanti. In realtà, anche in questo caso ci sono regole precise: l’eccezione non riguarda ad esempio le spese mediche e le prestazioni specialistiche che vengono effettuate privatamente.

    Nel dettaglio, sono sempre detraibili le spese per i farmaci e per dispositivi medici, indipendentemente dalla modalità di pagamento. Le prestazioni sanitarie, invece, restano detraibili anche con pagamenti in contanti solo se vengono erogate da strutture pubbliche o accreditate presso il servizio sanitario nazionale. Quindi, ad esempio, una visita privata dallo specialista per esser detraibili deve essere pagata con mezzi tracciabili.