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Fasanara Capital si compra il 10% di CashInvoice, che si assicura anche 500 mln euro di funding

La piattaforma fintech, che ha sviluppato il servizio Buy-Now-Pay-Later per le aziende partnership con Allianz Trade, chiude il 2022 con oltre 2 mln di ricavi

La piattaforma italiana di invoice financing CashInvoice, che nel luglio 2022 ha lanciato il servizio Buy Now Pay Later (BNPL) dedicato alle aziende in partnership con Allianz Trade, colosso dell’assicurazione del credito, si è assicurata un nuovo round di investimento da parte di Fasanara Capital e programmi di finanziamento dell’attività per 500 milioni di euro.

Lo si legge in un comunicato diffuso nei giorni scorsi dalla scaleup, nel quale si riferiscono i risultati di una survey condotta sul settore B2B E-Commerce e Buy Now Pay Later in Italia  che Allianz Trade ha realizzato in collaborazione con l’istituto di ricerca Format Research.etComm Forum di Milano e che verranno presentati a Milano la prossima settimana al Netcomm Forum presso il centro congressi Allianz Mi.Co (si veda qui il comunicato stampa). Secondo quanto risulta a BeBeez, Fasanara ha acquisito il 10% del capitale.

“Con l’ingresso nel capitale di Fasanara Capital, il player di riferimento del fintech a livello mondiale, veniamo premiati per il duro lavoro e il costante approccio innovativo ai processi e ai prodotti da noi ideati e gestiti per il mercato business”, ha commentato il founder e ceo della scaleup, Luca Scali.

CashInvoice, fondata nel 2015 da Scali, business angel e partner di Digital Magics Adriatico, nel dicembre 2021 ha chiuso un round di raccolta da 500 mila euro sottoscritto da investitori privati e annunciato l’acquisizione di una partecipazione strategica in FlowPay spa, startup autorizzata da Banca D’Italia per la semplificazione degli incassi e pagamenti di aziende e professionisti con soluzioni multibanca e multiconto, integrabili e flessibili (si veda altro articolo di BeBeez). CashInvoice  aveva in precedenza incassato un round da 200 mila euro, tutto sottoscritto dallo stesso Scali, dopo che a marzo 2020 la società aveva interrotto la sua campagna di equity crowdfunding su CrowfundMe lanciata pochi giorni prima dello scoppio della pandemia (si veda altro articolo di BeBeez).

Operativa dal 2017, a fine 2021 la scaleup aveva intermediato in totale circa 250 milioni di euro, di cui 96 milioni nel 2021 (si veda qui il Report di BeBeez 2021 su quanto finanziano le piattaforme fintech, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data) e nel 2022 l’intermediato si era mantenuto sui 100 milioni (si veda qui il Report fintech di BeBeez 2022). Ma ora i volumi sono destinati a crescere in maniera importante, con un obiettivo superiore ai 500 milioni, dato che come detto la scorsa estate la piattaforma ha appunto lanciato il BNPL dedicato alle aziende in partnership con Allianz Trade (si veda altro articolo di BeBeez).  Al servizio, battezzato PausePay, lo scorso febbraio avevano già aderito oltre 200 seller che ora sono in fase di integrazione mentre una cinquantina sono già live.

Nel corso del 2022 la piattaforma, di recente diventata spa SB (benefit),  ha inoltre iniziato a offrire anche i servizi di reverse factoring e di dynamic discount, mentre sul fronte del suo core business, cioè l’invoice financing, oltre che con il fondo SMEs Alternative Credit Fund gestito da Alternative Capital Partners sgr con cui aveva siglato una partnership nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez), nella seconda parte del 2022 ha lavorato soprattutto con investitori internazionali terzi. Grazie a tutto questo Cash Invoice ha chiuso il bilancio 2022 con 2 milioni di euro di ricavi e un ebitda del 20%. 

Quanto a Fasanara Capital, è un asset manager con sede a Londra, fondato nel 2011 dal ceo, Francesco Filia, (ex Head of EMEA MidCaps & Principal Investors Group, Global Markets & Investment Banking di Merrill Lynch). Fasanara è oggi leader a livello globale nella fintech receivables finance, con circa 4 miliardi di dollari di asset in gestione a fine 2022. Oltre che acquisire fatture sulle piattafome fintech, Fasanara ha anche sviluppato un suo braccio di investimento di venture capital con focus sul settore: Fasanara Ventures, che ha oggi circa 500 milioni di dollari di asset in gestione, è specializzato in investimenti che vanno dalla fase pre-seed ai round di Serie A in startup che sviluppano piattaforme di fintech lending e nel settore DeFi/Web3.

In una nota diffusa lo scorso febbraio Filia ha commentato: “Le pmi rappresentano oltre l’80% del tessuto economico europeo, ma dato che stiamo parlando di piccole fatture e di piccoli fornitori, come nel caso dei fornitori di e-commerce o delle tariffe di roaming delle telecomunicazioni, le banche preferiscono non essere coinvolte. Il settore fintech sta quindi facendo breccia nel business del factoring, aiutando a finanziare i debitori meritevoli di credito nell’economia reale e colmando lo spazio lasciato libero dalle banche” (si veda qui il comunicato stampa). Negli ultimi 8 anni Fasanara ha finanziato le pmi europee per un totale di 40 miliardi di euro, in operazioni in cui la fattura media finanziata era di 5 mila euro e la scadenza media di 60 giorni.

Tornando al BNPL, ricordiamo che questo permette alle aziende di ricevere da subito l’importo delle vendite, eliminando il rischio di insolvenza, mentre il cliente può acquistare immediatamente il prodotto per poi pagarlo in modo differito nei 90 giorni, senza costi e interessi. Il cliente soddisfa così le proprie esigenze commerciali e l’azienda raggiunge l’obiettivo della vendita.

Scali ha commentato: “Stiamo parlando di una tecnologia che aiuta le aziende in un momento storico molto particolare: il 2022 è stato un anno articolato in un contesto difficile. I bilanci delle imprese mostrano ancora gli effetti della pandemia, e il quadro macroeconomico con tassi inflattivi importanti, con il costo del denaro cresciuto oltre le attese, pone problemi sfidanti per le imprese. PausePay, è il metodo che garantisce allo stesso tempo vendita e incasso per il venditore e acquisto immediato per l’acquirente business. È la più classica delle operazioni win win”.

Gli spazi di crescita del BNPL sono importanti, soprattutto in Italia, emerge dalla survey condotta per Allianz.
in Italia i siti internet che accettano metodi di pagamento differiti sono diversi milioni: solo quelli con l’estensione “.it” risultano essere, a oggi, circa 3,45 milioni, con una crescita nel 2021 di più di 500 mila. Su un campione di circa 520 mila di questi siti, soltanto il 10,3% ha un proprio eShop. E, sebbene il campione delle aziende analizzate totalizzi un fatturato aggregato di circa 19,2 miliardi di euro, secondo una stima prudente il transato online B2B vale appena 1,174 miliardi, cioé meno del 6,1% del totale.

Più in generale, il metodo del BNPL ha raggiunto a livello globale una quota di mercato nei pagamenti e-commerce del 3%. Studi di settore portano a previsioni di grande crescita: entro il 2030 questo sistema di pagamento varrà oltre 3.600 miliardi di dollari, con un aumento di oltre 450 miliardi registrato tra il 2021 e il 2026. Solo nel 2021, in Europa, il BNPL ha rappresentato l’8,1% delle transazioni di e-commerce (pari a +79 miliardi di dollari). L’Italia però è ancora indietro: solo il 4% delle transazioni e-commerce avviene con questo metodo. Un aspetto che trova conferma nella relazione DESI 2022 (indice dell’economia della società digitale) in cui la Commissione Europea posiziona l’Italia al diciottesimo posto con un punteggio pari a 49,3, ben al di sotto della media europea (52,3).

(Fonte: BeBeez)

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