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Fisco all’incasso, da ottobre in arrivo 22 milioni di atti di riscossione

“Se non si interviene per tempo, da ottobre gli italiani saranno subissati da 22 milioni di atti di riscossione, per metà cartelle, dell’Agenzia delle Entrate”. Parola di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’agenzia fiscale, nel corso di un’audizione alla Camera.

22 milioni di atti di riscossione in arrivo

L’allarme era stato lanciato dal deputato di Forza Italia, Antonio Martino, secondo cui cittadini e imprese potrebbero essere presto “travolti” da richieste di denaro da parte del Fisco. “Chi ha delle pendenze può saldare in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2020 con uno sconto del 40% o mediante rateizzazione nell’arco di cinque anni con uno sconto del 20% e l’applicazione di un tasso di interesse del 3%, oppure ancora mediante rateizzazione per venti anni con l’applicazione di un tasso di interesse del 2%”, ha spiegato il deputato ad Agi.

Ad esprimersi su questo tema è stato anche Renato Brunetta (Forza Italia), che su Twitter ha affermato: “In autunno 22mln di atti dell’Agenzia delle Entrate rischiano di sommergere famiglie e imprese. Bisogna fare presto, tutti sostengano la nostra pdl sulla pace fiscale. La ripresa passa dal ristoro dei carichi pendenti con fisco”.

Rottamazione cartelle, come funziona

Ma cosa prevede ad oggi la normativa sulla rottamazione delle cartelle esattoriali? Il procedimento, che istituisce la possibilità di condonare gli interessi di mora, sanzioni ed eventualmente anche gli interessi di ritardata riscossione, è stato introdotto con l’art. 3 del Decreto Legge n. 119/2018. Tale provvedimento ha previsto per il 2020 la proroga di tutte le rate, comprese quelle scadute, che si potranno pagare entro e non oltre il 10 dicembre.

Le opzioni previste da decreti di emergenza sono due: si potrà saldare le imposte sospese per i mesi di marzo, aprile e maggio entro il prossimo 16 settembre in un’unica soluzione oppure in quattro rate mensili, fino a dicembre. Quindi, le rate scadute il 20 febbraio 2020, il 31 marzo 2020 e il 30 maggio 2020 potranno essere versate entro il 10 dicembre (senza tolleranza di cinque giorni). Ma i mesi di lockdown hanno messo in difficoltà gli imprenditori, e non tutti potrebbero avere la liquidità sufficiente per saldare i propri debiti.

Le ipotesi al vaglio del Governo

Proprio a questo proposito, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato negli scorsi giorni che nell’atteso decreto di luglio verrà introdotta un’opzione di rateizzazione più lunga.

Intanto, diverse ipotesi sarebbero allo studio del Governo sul fronte fiscale. Non solo si parla di una riforma complessiva del fisco, con l’accorpamento di alcune aliquote o addirittura la loro eliminazione e sostituzione con un algoritmo che attribuisca a ciascun contribuente una propria aliquota di base, su modello tedesco.

Sul tavolo c’è anche il taglio dell’Iva, mentre nelle scorse settimane si è parlato di un possibile stralcio delle cartelle esattoriali inesigibili. Dei 954 miliardi che il Fisco deve ancora riscuotere, infatti, circa 400 sono da considerarsi non più incassabili: 153 miliardi sono dovuti da soggetti falliti, quasi 119 miliardi andrebbero chiesti a persone decedute e 109 miliardi di crediti sono rivolti verso nullatenenti.

Altra ipotesi che sarebbe al vaglio, l’eliminazione dell’aggio (che pesa per circa il 3% sul contribuente) e la fiscalizzazione degli oneri di funzionamento, nell’ambito del completamento della riforma della vecchia Equitalia.