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Fisco, aumentano le entrate grazie a fattura elettronica e crescita occupazione

Nel 2019 le entrate Iva hanno registrato una “crescita sostenuta”, pari a 3.306 milioni di euro, con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Alla base di tale dinamica positiva – secondo quanto comunicato dal dipartimento delle Finanze del Mef – vi è, in particolare, la componente sugli scambi interni (+3.623 milioni di euro pari a +3,0%), trainata dalla fatturazione elettronica obbligatoria dal primo gennaio 2019. La componente sulle importazioni ha invece fatto registrare una diminuzione delle entrate pari a -317 milioni di euro (-2,2%) che riflette principalmente la riduzione media del prezzo del petrolio nel 2019 (-9,8%). Nel 2019 le entrate tributarie erariali accertate ammontano a 471.622 milioni di euro (+ 7.847 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2018 (+1,7%).

FATTURA ELETTRONICA E MISURE ANTIEVASIONE – La dinamica del gettito complessiva – spiega il Mef – è stata trainata sia dalle imposte dirette e, in particolare, dal gettito Irpef e Ires, sia dalle imposte indirette sostenute dal gettito dell’Iva e di quello dell’imposta su lotto e lotterie. Al risultato positivo dell’Iva sugli scambi interni ha contribuito l’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria dal primo gennaio 2019, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuati tra soggetti residenti, introdotta con la Legge di bilancio 2018.

RITENUTE DIPENDENTI TRAINANO IMPOSTE DIRETTE– Aumentano anche le imposte dirette che nel 2019 risultano pari a 252.284 milioni di euro, con una crescita tendenziale pari a 4.513 milioni di euro (+1,8%). Alla base – si legge nella nota tecnica del Ministero – vi è l’andamento delle ritenute Irpef da lavoro dipendente e da pensione che sono aumentate di 5.087 milioni di euro (+3,3%), consolidando l’andamento positivo già rilevato nel biennio 2017-2018. Sul risultato hanno influito anche la dinamica dell’occupazione, cresciuta nel corso del 2019 dello 0,6%, e quella delle retribuzioni lorde pro-capite, aumentate – rileva l’Istat – dell’1,1%.

REGIME DEI MINIMI PESA SU RITENUTE IRPEF LAVORO AUTONOMO –  Negativo, invece, l’andamento delle ritenute Irpef sul lavoro autonomo  (-1.276 milioni di euro pari a -10,1%). La causa – per il Mef – è imputabile agli effetti dell’estensione, per l’anno d’imposta 2019, del regime dei minimi ai soggetti con ricavi fino a 65mila euro (ai soggetti, che hanno aderito al regime dei minimi, non è stata applicata la ritenuta d’acconto del 20% sui compensi percepiti nel 2019).

AUMENTA GETTITO IRES NONOSTANTE AGEVOLAZIONI – Il gettito dell’imposta sul reddito delle società è aumentato del 2,7% per effetto dell’andamento positivo del saldo (+ 17,4%). Gli effetti negativi sul gettito derivanti dalle misure agevolative del superammortamento al 130% per i beni materiali e strumentali, con esclusione dei veicoli, dalla proroga dell’iperammortamento al 250% per i beni strumentali nuovi ad alto contenuto tecnologico e dalla proroga per il superammortamento del software al 140% (legge n. 205 del 27 dicembre 2017), sono stati, infatti, compensati dagli effetti positivi sul gettito dei versamenti dei contribuenti soggetti ai nuovi indicatori sintetici di attività (ISA).

CALA IMPOSTA SOSTITUTIVA FONDI PENSIONE – La diminuzione del gettito dell’imposta sostitutiva sul valore dei fondi pensione, pari a -778 milioni di euro (-83,7%), per il Mef riflette i risultati negativi dei rendimenti medi ottenuti nel 2018 dalle diverse tipologie di forme pensionistiche complementari.

ANDAMENTO ALTRE IMPOSTE DIRETTE – Tra le imposte dirette il Mef segnala la flessione dell’imposta sui redditi da capitale e sulle plusvalenze (-776 milioni di euro pari a -44,4%): gli andamenti negativi registrati nel 2018 sui mercati finanziari hanno generato minusvalenze riducendo la base imponibile delle imposte dovute nel 2019. L’imposta sostitutiva sui redditi, nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, – sottolinea la nota tecnica del Mef – ha fatto registrare gettito di 8.281 milioni di euro (+120 milioni di euro pari al +1,5%), la cedolare secca sugli affitti di 2.932 milioni di euro (+142 milioni di euro, pari a +5,1%) e le ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche di 1.750 milioni di euro (+593 milioni di euro, +51,3%).