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Fisco, che debito ha Simona Ventura e perché non lo sta più pagando

Simona Ventura si troverebbe in cattive acque, almeno da un punto di vista economico. Questo, almeno, è quanto emerge analizzando carte e dichiarazioni rilasciate da PM, avvocati e periti della difesa nel corso del processo nel quale la celebre conduttrice è imputata per dichiarazione infedele dei redditi.

Il Pubblico Ministero Silvia Bonardi ha infatti spiegato che la presentatrice televisiva “ha smesso di pagare” il debito con il Fisco. Un consulente della difesa ha aggiunto che tale interruzione è dovuta al fatto che Simona Ventura “non è stata in grado di andare avanti” con il pagamento.

Da questa frase, piuttosto sibillina, si può ipotizzare che la soubrette non starebbe attraversando un ottimo momento economicamente parlando, ma non si hanno informazioni più precise al riguardo.

Evasione fiscale Simona Ventura: i fatti

Il processo in corso presso la Seconda Sezione Penale del Tribunale di Milano è frutto di un accertamento della Guardia di Finanza relativo agli anni fiscali 2012-2015. In particolare, le Fiamme Gialle contestano a Simona Ventura la gestione finanziaria di Ventidue srl, società riconducibile alla stessa conduttrice e che si occupa di curare l’immagine (e non solo) della presentatrice televisiva.

Secondo gli investigatori della Finanza, “Super Simo” avrebbe fatto confluire parte dei suoi guadagni e parte dei suoi costi nei bilanci della Ventidue srl, mentre avrebbe dovuto far rientrare tutto nella sua dichiarazione dei redditi come persona fisica. Da qui, semore secondo la Guardia di Finanza, si configurerebbe il reato di infedele dichiarazione dei redditi per un totale di circa 500 mila euro.

Tra le spese, ad esempio, sarebbero state addebitati costi come l’acquisto di extension per capelli per un valore di 420 euro e gli “scontrini” di una festa di compleanno.

Evasione fiscale Simona Ventura: nessun dolo per difesa e teste

Stando a quanto dichiarato dalla difesa della presentatrice, però, nel suo comportamento non ci sarebbe alcun dolo. Simona Ventura, infatti, non era a conoscenza degli aspetti contabili e fiscali della Ventidue srl e non poteva sapere che parte delle spese sostenute erano scaricate sui conti aziendali. La Ventura avrebbe utilizzato uno schema predisposto dai professionisti cui si era affidata per la gestione delle sue attività professionali.

Inoltre, sostiene una commercialista ascoltata in aula come testimone della difesa, l’utilizzo di società esterne per la gestione dei diritti d’immagine per i personaggi del mondo dello spettacolo è pratica comune.

“I personaggi come Simona Ventura se non compaiono sui giornali – ha detto – alla fine perdono di interesse perché la gente deve vedere come sono vestiti, come sono pettinati. Il compito della società Ventidue srl era anche promuovere l’artista dal punto di vista della mondanità; la società si era accollata questo costo che poi si era estrinsecato nei servizi sui giornali”.