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Fisco e tasse: così il Decreto Crescita può aiutare il calcio italiano

Il Decreto Crescita come un boost per il calcio italiano: è ciò che si augurano i dirigenti dei club calcistici nazionali, che guardano con attenzione all’iter del decreto in cui è compresa una voce molto intererssante per il settore. Come riferisce la Gazzetta dello Sport “in due mesi può trovare luce la legge Beckham all’italiana. E cambiare tante carte sul tavolo fiscale dello sport, con un mega-sconto ai professionisti provenienti dall’estero”

Se la norma attira-cervelli inserita nel Decreto Crescita supererà il vaglio dei due rami del Parlamento, sarebbe ad esempio meno complesso per un club in cerca di nuovo tecnico arrivare anche ad Antonio Conte e alla sua richiesta da 10 milioni netti a stagione. Con la riforma all’orizzonte l’Irpef verrebbe tassata solo sul 30% dell’imponibile, pur restando l’aliquota massima del 43%. Un risparmio considerevole per i club, così in grado di attrarre più stelle.

Va comunque prestata attenzione ai requisiti necessari per usufruire di quest’agevolazione, che dal 2015 ha già permesso a numerose aziende italiane di ingaggiare tanti dirigenti in giro per il mondo. Ora questa facoltà è allargata anche a chi non è laureato o non è dirigente. Ecco perché gli sportivi possono diventare protagonisti della prossima estate. L’importante è che non risiedano in Italia da almeno due anni e sottoscrivano un contratto per almeno due stagioni: in tal caso i benefici sarebbero per 5 anni”.