Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Iva non aumenta. Ma è la più evasa tra le imposte

L’evasione fiscale in Italia vale circa 109,7 miliardi di euro l’anno, di cui 98,3 miliardi di mancate entrate tributarie e 11,4 miliardi di mancate entrate contributive. I dati sono contenuti nel dossier che accompagna la Nadef ‘Rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all’evasione fiscale e contributiva’, che mostra i risultati del triennio 2014-2016, per il quale ”si dispone di un quadro completo delle valutazioni”.

Le imposte più evase sono l’Iva, con 35,9 miliardi, e l’Irpef lavoro autonomo e impresa, con una media di 33,3 miliardi, cui vanno sommati altri 5,3 miliardi di Irpef lavoro dipendente irregolare, per un totale di 38,6 miliardi.

Dal 2014 al 2017 si osserva una “significativa diminuzione del gap delle entrate tributarie” (-4,6 miliardi di euro), che passano da circa 95,4 miliardi nel 2014 a circa 90,8 miliardi nel 2017. Limitando l’analisi al biennio 2016-2017, si osserva una riduzione del gap delle entrate tributarie (al netto del lavoro dipendente e della Tasi) pari a 1,1 miliardi di euro, imputabile principalmente alla diminuzione del gap dell’Irpef per il lavoro autonomo e impresa (1,9 miliardi di euro, pari a una diminuzione del 5,5%) parzialmente compensato dall’incremento del gap dell’Iva di 1,1 miliardi di euro (per un incremento del 3,1 per cento).

In termini percentuali, occorre sottolineare la riduzione del gap per la cedolare secca sulle locazioni (pari a una diminuzione del 21,3%) e, viceversa, l’aumento del gap per le accise sui prodotti energetici (un incremento del 28,9%). In dettaglio, il tax gap dell’Irpef da lavoro autonomo e da impresa, Ires, Iva e Irap ammonta a 84 miliardi di euro nella media del periodo 2014-2016.

A questa stima occorre aggiungere i circa 6,1 miliardi di euro dell’Irpef per il lavoro dipendente irregolare, comprese le addizionali regionali e comunali, i circa 5,1 miliardi di euro dell’Imu per gli immobili diversi dall’abitazione principale, circa 944 milioni di euro per la cedolare secca e 741 milioni per il canone Rai. Per quanto concerne le entrate contributive, secondo l’ipotesi massima di stima, nella media 2014-2016 risulta un ammontare evaso pari a circa 11,4 miliardi di euro all’anno, di cui 8,6 miliardi circa a carico dei datori di lavoro e 2,7 miliardi a carico dei lavoratori dipendenti.

ECONOMIA SOMMERSA – In crescita l’economia sommersa in Italia: secondo gli ultimi dati contenuti in una relazione allegata alla Nadef, il sommerso economico (cioè l’attività nascosta al fisco proveniente da sotto-dichiarazioni e lavoro in nero) dopo la flessione registrata nel 2015, è tornato a crescere in termini assoluti attestandosi al di sopra dei 191,6 miliardi di euro, con un’incidenza sul Pil, pari all’11,3%. Calabria maglia nera per incidenza dell’economia non osservata (al 20,9%), ovvero economia sommersa più attività illegali.

In collaborazione con Adnkronos