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La scelta dell’8 per mille e del 5 per mille nel modello 730/2019

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Con il modello 730/2019, i contribuenti, possono destinare una quota dell’8 per mille dell’IRPEF a favore di un’istituzione religiosa e una quota del 5 per mille dell’IRPEF a favore di enti che si occupano di attività di interesse sociale.

Per quanto riguarda la scelta dell’8 per mille, i contribuenti possono destinare la quota dell’8 per mille del gettito IRPEF allo Stato oppure ad una istituzione religiosa tra le seguenti: Chiesa cattolica, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale, Chiesa Apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.

Il contribuente può effettuare una sola scelta, apponendo la propria firma nell’apposito riquadro del modello 730/2019 (o nel Redditi se presenta quest’ultimo modello) e la ripartizione dei fondi avviene in proporzione alle scelte espresse. Se manca la firma del contribuente l’8 per mille dell’IRPEF viene comunque attribuito, sempre in maniera proporzionale alle scelte espresse.

Chi non presenta la dichiarazione dei redditi può destinare il proprio 8 per mille compilando la scheda integrativa per la scelta dell’8 per mille contenuta nella Certificazione Unica 2019 e consegnarla in busta chiusa ad un CAF o ad un intermediario abilitato.

Per quanto riguarda la scelta del 5 per mille, la quota di IRPEF può essere destinata a favore di enti che si occupano di attività di interesse sociale, come ad esempio le associazioni di volontariato e di promozione sociale, le ONLUS, le associazioni sportive che svolgono prevalentemente attività socialmente utili, gli enti di ricerca scientifica e sanitaria.

Anche i contribuenti che non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi possono devolvere il 5 per mille. In questo caso è sufficiente compilare la scheda integrativa per il 5 per mille contenuta nella Certificazione Unica 2019 e consegnarla in busta chiusa ad un CAF o ad un intermediario abilitato. E’ utile ricordare che, contrariamente a ciò che qualcuno potrebbe pensare, la scelta di destinare il 5 per mille non modifica l’importo della propria IRPEF dovuta all’erario.

Come si effettua la scelta? Le modalità operative per effettuare la scelta del 5 per mille sono molto semplici. E’ sufficiente infatti apporre una firma nel proprio modello 730/2019 (o Redditi 2019 per i soggetti che presentano il modello Redditi) nell’apposito riquadro a favore dell’ente scelto e indicare l’eventuale codice fiscale dell’ente cui si intende destinare direttamente la quota del 5 per mille.

Quest’anno, con il modello 730/2019 il 5 per mille può essere destinato a sostegno delle seguenti finalità:

  • enti del volontariato: organizzazioni di volontariato di cui alla legge n. 266/1991, onlus di cui all’articolo 10 del Dlgs 460/1997, cooperative sociali e consorzi di cooperative sociali di cui alla legge n. 381 del 1991, organizzazioni non governative già riconosciute idonee ai sensi della legge n. 49 del 1987 alla data del 29 agosto 2014 e iscritte all’Anagrafe unica delle onlus su istanza delle stesse, enti ecclesiastici delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti accordi e intese, associazioni di promozione sociale le cui finalità assistenziali sono riconosciute dal Ministero dell’Interno, Onlus parziali ai sensi del comma 9 dell’articolo 10 del D. Lgs n. 460/97, associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali, associazioni e fondazioni di diritto privato che operano nei settori indicati dall’articolo 10, comma 1, lettera a del Dlgs 460/97;
  • enti della ricerca scientifica e universitaria;
  • enti della ricerca sanitaria;
  • attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente;
  • enti e associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Coni a norma di legge che svolgono una rilevante attività di interesse sociale;
  • attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici;
  • enti gestori delle aree protette.
  • Il contribuente può anche destinare una quota pari al 2 per mille della propria imposta sul reddito a favore di uno dei partiti politici iscritti nella seconda sezione del registro di cui all’articolo 4 del decreto legge 28 dicembre 2013 n. 149. Per esprimere la scelta a favore di uno dei partiti politici, il contribuente deve apporre la propria firma nell’apposito riquadro, indicando il codice del partito scelto.

    Antonino Salvaggio – Fisco 7