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Ponte sullo Stretto e flat tax, Gentiloni fa infuriare la Lega

Ponte sullo Stretto e flat tax, Gentiloni fa infuriare la Lega


Fonte: ANSA

Tensione fra la Lega di Matteo Salvini e il commissario europeo agli affari economici, Paolo Gentiloni, sul programma fiscale del governo e sui fondi europei del PNRR. In particolare Gentiloni ha criticato il fatto che l’Italia abbia messo in campo misure, dalla flat tax nella riforma fiscale al redivivo progetto del Ponte sullo Stretto, che contrastano coi propositi concordati rispetto all’incasso dei fondi del PNRR:

Le parole di Gentiloni

“In Italia si presta attenzione al Ponte sullo Stretto e alla flat tax ma c’è un problema di estrema attualità che è il Pnrr. “La seconda sfida è quale ruolo vuole svolgere l’Italia sulla sfida ambientale. La seconda manifattura europea non può essere relegata ad una politica che strascina i piedi o che sogna di tornare ad altre epoche. La transizione c’è e non si può essere l’ultimo vagone”, ha detto.

La terza erogazione per l’Italia

Il momento è cruciale. Bruxelles sta esaminando la terza richiesta di erogazione, quella di fine dicembre. Quest’anno ci saranno altre due tranche. “Messe insieme fanno 34 miliardi: una finanziaria praticamente”. Gentiloni giura che a Bruxelles c’è una “disponibilità totale” a rivedere i piani come già hanno fatto per Germania, Finlandia e Lussemburgo. Però “non dobbiamo minimamente abbassare la guardia. Deve essere un’ossessione per le nostre classi dirigenti di governo nazionale e locale”.

Visco si allinea

A condividere le preoccupazioni sul futuro del Pnrr, dal palco della presentazione del rinnovamento di Affari&Finanza di Repubblica, il governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco. Il piano, ricorda, “è il combinato disposto di riforme, interventi a livello nazionale e interventi sul territorio”. Si va avanti negli investimenti gestiti a livello centrale. Quello che rimane, spiega, è la difficoltà rilevante in Italia “nella capacità di programmazione, di gestione dei fondi a livello locale”. Non è omogenea sul territorio, ci sono aree con molta organizzazione a aree con difetti. Il governo “deve essere in grado di individuare” queste ultime e intervenire “a livello centrale per sostenere o anche sostituirsi”. Tutto per mantenere “un interesse alto su questo che è un elemento cruciale per la futura crescita”.

La Lega non ci sta

Protestano i parlamentari della Lega e Matteo Salvini afferma: “Da un commissario europeo mi aspetto aiuti e proposte, non polemiche. Oltretutto rivolte al suo Paese. Perché tagliare le tasse e fare piccole e grandi opere è quello per cui mi pagano ed è il futuro del Paese. Da un commissario europeo mi aspetto consigli, suggerimenti su come non perdere neanche un euro di questo Pnrr, magari rivedendo tempi e modalità di spesa”.