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Riforma catasto, in arrivo un nuovo sistema: rischio aumento tasse

Catasto

La creazione di un super sistema con i dati di tutti gli immobili in Italia dovrebbe favorire, dopo anni di rinvii, una riforma del catasto che potrebbe però portare a un aumento delle tasse sulla casa.

Riforma catasto, in arrivo un nuovo sistema: il SIT

Dal 1° febbraio il nuovo sistema integrato dell’Agenzia delle Entrate, il “SIT”, raccoglierà in un unico archivio digitale tutte le informazioni, dagli atti ai valori catastali, dalle mappe alle immagini satellitari, di oltre 74 milioni di immobili in tutto il Paese.

Grazie a questa piattaforma online sarà possibile accedere a tutte le informazioni di tipo fiscale relative a un determinato un immobile. Si tratterà di un mezzo imprescindibile per realizzare un’eventuale riforma del sistema catastale, attraverso la quale formulare una nuova fiscalità sugli immobili.

Tramite il SIT, infatti, l’Agenzia delle Entrate è in grado di assegnare un valore indicativo del valore di mercato di qualsiasi immobile, utilizzando i dati disaggregati di tutti i rogiti in suo possesso, le rilevazioni di prezzo e sistemi cartografici dettagliati, dei quali è arrivata a dotarsi fino a oggi. Tutti strumenti utili a rendere tecnicamente corrispondenti valori immobiliari e valori fiscali.

Riforma catasto, in arrivo un nuovo sistema: il ricalcolo

Con il provvedimento n. 20143 del 26 gennaio 2021, il Fisco ha provveduto a disciplinare la consultazione degli atti e degli elaborati catastali e ha formulato nuovi criteri per eseguire le visure. Una regolamentazione che potrebbe portare una riclassificazione del valore dell’immobile e incidere sugli importi di Imu e Irpef da pagare.

A oggi la superficie delle abitazioni è valutata basandosi sul vano catastale e non sui metri quadrati, presi in esame invece per gli immobili non residenziali.

Prendendo in considerazione la legge delega bloccata nel 2016 con la caduta del governo Renzi, col quale il governo avrebbe potuto procedere alla riforma, i valori fiscali sarebbero potuti essere più equilibrati rispetto a quelli attualmente in vigore: valutati cioè sulla base della quotazione di mercato.

Ma l’adozione di questo nuovo sistema comporterebbe un aumento sensibile delle tasse da pagare per i proprietari di casa.

In una simulazione del Corriere della Sera la città che registrerebbe un maggiore aumento dell’imponibile è Messina, dove la differenza di valore tra prezzo di mercato e imponibile prima casa sarebbe del 300% in più. Mentre per l’Imu si ferma, si fa per dire, al 176%. A Milano, ad esempio, la differenza sarebbe più bassa, con un valore Imu minore del 172% rispetto al prezzo di mercato.