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Satispay lascia Londra ma sceglie Lussemburgo: «Brexit occasione mancata per Milano»

Addio Londra. L’italiana Satispay sta per chiudere l’ufficio nella capitale britannica a causa di Brexit, ha spiegato a Il Sole 24 Ore Alberto Dalmasso, fondatore
e CEO della start-up leader in Italia nei pagamenti mobili.

«C’è troppa incertezza sul futuro dei servizi finanziari dopo l’uscita dalla Ue nel marzo 2019 e l’accordo prospettato, che
si basa sull’equivalenza, non basta – ha detto a Londra a margine dell’evento Made in Italy 2.0.2.0 organizzato da iStarter
– Abbiamo già avviato la procedura di chiusura della società inglese. È un contrattempo che non avevamo previsto».

«Ci siamo guardati intorno e abbiamo scelto il Lussemburgo per il nuovo ufficio perché è la location ideale per un intermediatore
finanziario operativo», ha aggiunto Dalmasso. Il Lussemburgo si sta specializzando in fintech, ha procedure snelle e la massima
serietà di vigilanza e rispetto della normativa, ha spiegato, «ma non c’è la burocrazia tedesca o la necessità di parlare
francese, tutta la documentazione e il business è in lingua inglese».

Milano ha perso un’opportunità, secondo l’ad di Satispay: «Sarebbe stata una bella idea offrire alle società in fuga da Brexit
la possibilità di fare tutta la documentazione e le procedure in lingua inglese. Milano, dove abbiamo la nostra sede, è la
città ideale dove lavorare, è moderna, connessa, con un settore immobiliare di altissima qualità. Il problema è che bisogna
confrontarsi con Banca d’Italia, con l’Agenzia delle Entrate e con il Governo italiano. La verità è che l’Italia fa da freno
a Milano».

Londra resterà «la capitale degli investimenti per il fintech» secondo Dalmasso, ma Brexit ridimensionerà notevolmente il
suo ruolo: «Non siamo i soli ad andarcene», ha detto. «Peccato perché era il posto ideale per incontrare investitori, permette
un confronto quotidiano con una grande realtà fintech e ha avuto un ruolo determinante nella nostra crescita».

Dopo un inizio lento l’Italia ha sviluppato delle grandi eccellenze nel settore tecnologico, ha detto Dalmasso, e per questo
attrae gli investitori.

La piattaforma Satispay può essere utilizzata non solo per pagamenti nei negozi e per mettere soldi da parte ma anche per
pagare multe, utenze, servizi e da due settimane anche per il bollo auto. Dopo l’ultimo round di raccolta Satispay ha una
valutazione di 115 milioni di euro ed è pronta all’espansione in Europa.

Cresciuta per passaparola, Satispay ha ora tra i clienti 430mila privati e 50mila aziende, con un ritmo di crescita di mille
privati e cento aziende al giorno. «Tra un anno avremo un milione di utenti in Italia, una massa critica che ci consente di
concentrarci su altri mercati europei – ha detto Dalmasso – La sfida è investire sulla crescita e diventare leader in più
Paesi».

La previsione del Ceo è che entro pochi anni i servizi finanziari più innovativi saranno erogati da fintech che toglieranno
grosse quote di mercato alle banche e ci sarà un cambiamento radicale nelle abitudini degli italiani, che utilizzeranno sempre
più servizi di pagamento e assicurativi erogati via app.

«Le banche si muovono con troppa lentezza e hanno altri problemi da gestire come la capitalizzazione e la regolamentazione»,
ha spiegato. «Per questo molti grandi investitori stanno disinvestendo dalle banche e puntando sul fintech. Fino all’anno
scorso se ne parlava poco, ma ora ci sono anche in Italia realtà significative. Nessuna banca in Italia fa i numeri di Satispay».

L’obiettivo, ha dichiarato Dalmasso, è «creare una nuova istituzione finanziaria che non si affida alla rete bancaria attuale,
offrendo un’alternativa che rende i pagamenti così facili, sicuri e istantanei che eliminerà i contanti».

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