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Super garanzie per i mini bond

Tutto pronto per la concessione delle «nuove» garanzie (più elevate rispetto al passato) che il Fondo pmi potrà rilasciare a soggetti abilitati (banche, società finanziarie, ecc.) che sottoscriveranno le obbligazioni emesse da pmi e Mid cap (c.d. minibond)

Tutto pronto per la concessione delle «nuove» garanzie (più elevate rispetto al passato) che il Fondo pmi potrà rilasciare a soggetti abilitati (banche, società finanziarie, ecc.) che sottoscriveranno le obbligazioni emesse da pmi e Mid cap (c.d. minibond). Come si legge nella circolare n. 5/2023 del Mediocredito centrale, soggetto gestore del Fondo, le nuove disposizioni che regolano le operazioni di garanzia e controgaranzia a fronte dei finanziamenti sotto forma di obbligazioni concessi alle imprese saranno in vigore dal prossimo 6 aprile 2023, come previsto dal decreto interministeriale 19 maggio 2022 attuativo dell’art. 15 del decreto Sostegni bis (n. 73/2021).

Tale norma ha infatti istituito nell’ambito del Fondo di garanzia una Sezione speciale, con una dotazione di 200 milioni di euro, dedicata alle concessioni di garanzie su portafogli di titoli obbligazionari emessi da imprese e detenuti dalle banche o società finanziarie abilitate, regolate dalle nuove modalità operative.

Diventano ammissibili, oltre alle pmi, anche le c.d. Mid cap (imprese diverse dalle pmi, con meno di 499 dipendenti), ovvero un segmento di imprese particolarmente interessato all’emissione di minibond. Cresce, inoltre, la percentuale della garanzia: fermo restando che la copertura è in funzione della rischiosità del portafoglio misurata attraverso la probabilità media di default, per portafogli di obbligazioni detenuto dagli operatori finanziari abilitati che presentano una rischiosità più elevata, la garanzia può arrivare al 25% dell’importo complessivo del portafoglio (contro l’8% delle vecchie modalità operative). Importo che, a sua volta, deve essere compreso tra 40 e 300 milioni. Inoltre, i singoli bond devono avere un ammontare compreso tra i 2 e gli 8 milioni di euro (e durata massima di 10 anni), comunque non superiore al 5% dell’importo complessivo del portafoglio (contro il 3% delle vecchie modalità operative).

Le garanzie. In relazione ai portafogli di obbligazioni, la Sezione speciale del Fondo interviene concedendo una garanzia diretta o una controgaranzia. La garanzia diretta è concessa, in relazione al valore complessivo del portafoglio di obbligazioni mediante una garanzia le cui misure sono diversamente articolate in funzione della rischiosità del portafoglio stesso misurata attraverso la probability of default media, su richiesta di un soggetto finanziatore. La garanzia diretta può essere rilasciata anche in relazione a portafogli di obbligazioni sottoscritte da più soggetti finanziatori. In tali casi è presentata dal soggetto finanziatore capofila, che assume l’esclusiva titolarità e responsabilità del rapporto con il gestore del Fondo connesso alla richiesta, alla concessione e alla gestione della garanzia della Sezione speciale;

La controgaranzia è concessa, su richiesta di un soggetto garante, che rilascia la sua garanzia a uno o più soggetti finanziatori, con i quali il medesimo soggetto garante collabora per la strutturazione e gestione del portafoglio di obbligazioni.

Il costo della garanzia «una tantum» è pari all’1,5% dell’importo garantito dal Fondo con riferimento al portafoglio di obbligazioni.

Il ricorso ai mini-bond. Come risulta dal nono report dell’Osservatorio minibond del Politecnico di Milano il 2022 è stato un anno da record per questo strumento di debito: 190 imprese italiane non finanziarie hanno raccolto per la prima volta capitali attraverso i minibond e la partecipazione del Mediocredito centrale a numerosi programmi di basket bond ha consentito a 143 imprese, principalmente pmi, di emettere obbligazioni per 534,4 milioni di euro. Nel 2022 sono stati raccolti sul mercato dei capitali 1,65 miliardi di euro attraverso 268 emissioni (l’anno prima erano state 221), un quarto delle quali di importo inferiore a 2 milioni di euro, di cui 988 milioni relativi alle sole pmi. Salgono così a 1.016 le società (di cui 663 pmi pari al 65,3%) che hanno utilizzato questo strumento e a 1.461 le emissioni dal 2013 al dicembre 2022, per un valore nominale complessivo di 8,61 miliardi di euro (3,56 miliardi dalle sole pmi).

(Fonte: ItaliaOggi

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