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Taglio cuneo fiscale: risorse in manovra, cosa accadrà a luglio

Il taglio del cuneo fiscale – una delle misure principali e caratterizzanti della legge di Bilancio 2020 – dovrebbe partire dal prossimo luglio: il condizionale resta d’obbligo anche dopo la pubblicazione del testo della manovra, perché la norma inserita nel ddl di Bilancio si limita a stanziare le risorse (3 miliardi per il prossimo anno), rinviando l’attuazione a successivi provvedimenti.

Come sottolinea il sito delle piccole-medie imprese pmi.it, viene riproposto il meccanismo già sperimentato per Quota 100 e Reddito di Cittadinanza: la Legge di Stabilità si era limitata a prevedere le risorse, mentre la normativa vera e propria è stata successivamente prevista dal dl 4/2019.

Il taglio del cuneo fiscale è contenuto nell’articolo 5 del ddl di Bilancio depositato in Senato. “Al fine di dare attuazione a interventi finalizzati alla riduzione del carico fiscale sulle persone fisiche – si legge -, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, è istituito un fondo denominato “Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipedenti“, con una dotazione pari a 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e a 5 miliardi di euro annui a decorrere dall’anno 2021. Con appositi provvedimenti normativi, nei limiti delle risorse di cui al primo periodo del presente comma, eventualmente incrementate nel rispetto dei saldi di finanza pubblica nell’ambito dei medesimi provvedimenti, si provvede a dare attuazione agli interventi ivi previsti.

Non ci sono dunque indicazioni normative precise ma solo l’istituzione del fondo per la riduzione del cuneo fiscale.

Ci sono comunque due elementi fondamentali:

  • il taglio riguarda le persone fisiche, il che significa che confluirà interamente nelle tasche dei lavoratori (come del resto previsto dal documento programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles);
  • le cifre corrispondono all’ipotesi di far partire la misura nel secondo semestre: nel 2021, quando il taglio del cuneo fiscale sarà a regime, la spesa sale a 5 miliardi.
  • Per il resto, occorre attendere “appositi provvedimenti normativi”.

    Fra l’altro, il testo della norma sembra aprire (eventualmente) alla possibilità di aumentare le risorse destinate al taglio del cuneo, senza invece considerare quella di ridurle. Come è noto, l’ipotesi più gettonata prevede che il taglio riguardi i lavoratori dipendenti fino a 35mila euro lordi.