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Tassa sulla prima casa, Fmi esorta l’Italia. Il muro di Confedilizia

(TELEBORSA) – Nei giorni scorsi, il Fondo monetario Internazionale ha lanciato un nuovo allarme sul debito mondiale, che ha raggiunto picco record di 184mila miliardi di dollari nel 2017, pari al 225% del Pil globale. Lo si legge nella nuova edizione del Fiscal Monitor del Fmi, che ha corretto al rialzo la cifra del debito stimata in autunno a 182mila miliardi.  

Preoccupa debito dell’Italia – “In Italia, spread sovrani alti a lungo potrebbero pesare sulla crescita e sulle prospettive fiscali e bancarie mentre nuovo stress esercitato da un balzo dei costi per finanziarsi potrebbe intaccare altri Paesi nella regione”, scrivono gli economisti del Fondo monetario nel Fiscal Monitor. E proprio per dare una mano alla discesa del debito, il Fmi propone una tassa sulla prima casa:

LA RICETTA DEL FMI – “La ricchezza in Italia potrebbe essere tassata attraverso un’imposta di proprietà sulla prima casa”, si legge sempre nel rapporto. Ipotesi immediatamente bocciata dal Governo. Ma anche Confedilizia fa muro.

IL NO DEL GOVERNO – “Tassa sulla casa??? Mai! Stiamo lavorando per togliere, non per rimettere tasse, su case e risparmi degli Italiani. Si vergogni chi propone il contrario”, si è affrettato a intervenire Matteo Salvini.

E DI CONFEDILIZIA – E se per il Fondo Monetario Internazionale la ricetta per i conti pubblici italiani deve passare anche da un ritorno alla tassa sulla prima casa, la pensa in maniera opposta Confedilizia. “Di questo invito del Fmi ne penso malissimo” tuona il Presidente Giorgio Spaziani Testa, che, in una lunga intervista ad Adnkronos, spinge invece sulla ‘flat tax immobiliare’, cioè la cedolare secca, stabilizzandola anche sugli immobili commerciali.

RINCARO TASSE DI 9 MILIARDI L’ANNO – Riguardo al ritorno della tassa sulla prima casa, Spaziani Testa chiarisce che “se si leggono bene i documenti del Fmi, le loro carte parlano di un aumento di 8-9 miliardi di euro l’anno sulla prima casa” spiega.

“Si passerebbe cioè da 21 a 30 miliardi di euro l’anno di sole imposte patrimoniali sugli immobili”, prosegue il presidente di Confedilzia che rileva come l’organizzazione internazionale, “non dica ‘riordiniamo il fisco italiano’ mettendo l’imposta sulla prima casa e magari riducendo altre imposte sugli immobili così già gravati fiscalmente”.

TASSE SU TASSE – Una condizione, dunque, irricevibile, anzichè alleggerire il peso delle tasse se ne aggiungono altre, tuona ancora Spaziani Testa: “il Fondo Monetario Internazionale dice che si può recuperare mezzo punto di Pil aggiungendo altre tasse, ripristinando la tassa sulla prima casa ma rendendola anche più gravosa di prima attraverso interventi sul catasto. In questo modo si verrebbe a raddoppiare la tassa sulla prima abitazione rispetto a com’era prima” e “si arriverebbe a 8-9 miliardi di ulteriore prelievo fiscale patrimoniale sugli immobili”.