Aggregatore di News su #finanza, #fintech e mondo del #factoring

Affitti brevi, vita dura per i furbetti: Airbnb dovrà riscuotere la cedolare secca

Affitti brevi, è finita la pacchia per i furbetti? Diciamo che quantomeno si mette decisamente male per chi ha intenzione di evitare di pagare la cedolare secca del 21% sugli affitti brevi ricorrendo alla nota piattaforma Airbnb che solo nel nostro paese conta oltre 214mila case e l’anno scorso ha fatto registrare 3,7 milioni di arrivi.  A scrivere un nuovo capitolo nella lunga battaglia iniziata nel 2017 ci ha pensato il Tar del Lazio che ha respinto le richieste di Airbnb che finora si era rifiutata di riscuotere la cedolare secca sulle locazioni brevi e comunicare all’Agenzia delle Entrate i nomi dei locatari e i relativi redditi.

Ma Airbnb non molla e anzi ha già annunciato  volersi rivolgere al Consiglio di Stato contro la pronuncia del Tribunale amministrativo del Lazio.La  piattaforma online, intanto, fa sapere che si tratta di una pronuncia che punisce “chi non usa il contante”.

“La sentenza del Tar conferma quanto abbiamo sempre sostenuto: la lotta all’illegalità è prioritaria”, ha invece detto il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio.

Un conto salatissimo –  E a quantificare il danno per le casse dello Stato, in conseguenza del rifiuto, ci ha pensato  Federalberghi: “Secondo quanto dichiarato in giudizio dallo stesso Airbnb – segnala Federalberghi – le somme da versare annualmente in Italia, rapportate ai ricavi del 2016, sarebbero state pari a circa 130 milioni di euro. Considerando che nel frattempo il numero di annunci pubblicato sul portale è cresciuto a dismisura (222.787 ad agosto 2016, 397.314 ad agosto 2018), si può stimare che nei primi diciotto mesi di (mancata) applicazione dell’imposta Airbnb abbia omesso il versamento di più di 250 milioni di euro”.

Esultano gli albergatori “Non ci sono più alibi per chi, da quasi due anni, si prende gioco delle istituzioni. Airbnb deve riscuotere la cedolare secca sulle locazioni brevi e comunicare all’Agenzia delle Entrate i nomi dei locatari e i relativi redditi”, ha osservato Federalberghi.