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Bonus sud, è boom: in due settimane record di domande presentate e accolte

Record di richieste per il Bonus Sud 2019. Da quando l’Inps ha reso noti tempi e modalità di presentazione delle domande le istante pervenute all’Istituto sono letteralmente esplose.

Con il Dl Crescita il Governo ha finalmente stanziato le risorse necessarie per rendere operativo il bonus che, nel 2019, ha dovuto fare i conti con una serie di ritardi e di imprevisti (legati soprattutto alla mancanza di risorse). I datori di lavoro, che hanno assunto nuovo personale con la speranza di poter usufruire delle agevolazioni fiscali promesse dal Bonus Sud, per diverso tempo sono rimasti in attesa di scoprire come avrebbero dovuto muoversi per poter godere di tali sgravi.

Forse anche per questo motivo il 31 luglio 2019, quando è stata pubblicata la circolare Inps con le istruzioni operative per richiede l’accesso all’incentivo, le domande inviate hanno raggiunto un numero record. Dopo mesi di attesa, infatti, le aziende si sono mobilitate in massa e, in sole due settimane, sono state inviate per 46.760 richieste.

Delle domande presentate per il Bonus Sud ben 38.377 sono state accolte. A confermarlo è stato l’Inps con un comunicato stampa pubblicato il 2 agosto 2019. Di tutte le imprese che hanno richiesto di poter avere accesso agli sgravi previdenziali promessi dal bonus, dunque, l’82,07% di esse riceverà esito positivo. Le domande scartate, invece, sono ad oggi circa 36 (pari allo 0,08%), mentre quelle in attesa di valutazione ammontano a 4.804 (il 10,27% di quelle presentate).

L’Inps nelle ultime due settimane ha esaminato più del 96% delle richieste inviate al 31 luglio 2019. Sono in fase di elaborazione solo 1.474 domande, ovvero il 3,15% di esse. Si tratta di numeri importanti, sopratutto se si pensa al denaro stanziato con il Decreto Crescita per far fronte alle richieste pervenute (ben 700milioni di euro per il biennio 2019 – 2020).

Il Bonus Sud, come i ben informati sapranno, nasce per favorire e incoraggiare l’occupazione nei territori del Sud Italia, dove le percentuali di giovani disoccupati sono sempre più allarmanti. Si rivolge dunque alle imprese operanti nel Mezzogiorno, con sede in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise.

Il bonus riconosce alle imprese lo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino ad un tetto massimo di 8.060 euro annui.