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Condono fiscale, dallo stralcio ai grandi evasori: le novità del decreto

Dopo l’intesa raggiunta durante il Cdm – con l’eliminazione della non punibilità penale e lo scudo per i capitali all’estero dal decreto fiscale – il condono fiscale viene riscritto. Confermata la rottamazione-ter per tutte le cartelle, la cancellazione dei debiti sotto i mille euro, la dichiarazione integrativa per i redditi non dichiarati, due sanatorie ad hoc per le liti e per chi ha avuto solo un verbale di accertamento e il “saldo e stralcio” sulle cartelle di chi ha avuto difficoltà economiche, che non è presente ancora nel dl ma arriverà con un emendamento in Parlamento.

SALDO E STRALCIO – Nel decreto fiscale ancora non c’è. Ma il saldo e stralcio delle cartelle arriverà in sede di conversione di decreto per chi si trova “in oggettive e certificate difficoltà economiche”. In sostanza, sarà consentito un ravvedimento operoso per i piccoli contribuenti in difficoltà economica. A seconda della situazione in cui si trovano, i contribuenti potranno pagare da un minimo del 6% a un massimo del 25% del dovuto con un’aliquota intermedia del 10%. Le aliquote si declinano in modo diverso per le persone e per le società. Per le persone fisiche si applicano a chi ha un Isee sotto i 15.000 euro, tra 15.000 e 22.000 euro, tra 22.000 e 30.000 euro. Per le società se hanno debiti superiori al 20% del valore della produzione e un indice di liquidità inferiore a 0,3%, tra 0,3 e 0,6%, tra 0,6 e 0,8%. Ma chi ha già in corso la rottamazione? Potrà aderire al condono – se rientra nei criteri – ma solo per gli importi che non ancora versati.

ROTTAMAZIONE TER – Per chi ha cartelle da pagare, ma non rientra nei criteri per il “saldo e lo stralcio” arriva una versione “ter” della rottamazione. La cartella si potrà pagare in cinque anni e 20 rate trimestrali, senza pagare interessi e sanzioni. Questo rende la nuova sanatoria più conveniente delle vecchie rottamazioni. Vale anche per chi ha aderito alla rottamazione bis, che però dovrà versare le rate previste per quest’anno e potrà diluire quelle da pagare nel 2019. Il modulo per aderire sarà pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrare.

DICHIARAZIONE INTEGRATIVA – E’ il condono che riguarda gli importi celati al fisco negli ultimi cinque anni e che consente di adeguare quanto non denunciato al fisco con una integrazione “speciale”, ma non senza paletti. Certo ha perso la possibilità di “scudare” alcuni reati come il riciclaggio e l’autoriciclaggio, o due imposte che si versano sugli immobili e sui capitali detenuti all’estero. La sanatoria è possibile solo per chi ha già presentato una dichiarazione, e potrà aumentare il valore del reddito al massimo del 30%, con un tetto complessivo di 100 mila euro l’anno. Doppia soglia che però non vale per chi ha dichiarato meno di 100mila euro che potrà comunque sanare fino a 30mila euro di imponibile non dichiarato. Su questi redditi emersi si paga una tassa del 20%.

MINI DEBITI CANCELLATI (BOLLI AUTO E MULTE) – Resta invariata la rottamazione delle minicartelle che prevede il saldo e lo stralcio per le cartelle di importo inferiore a mille euro ricevute dal 2000 al 2010, come bolli auto e multe. La misura interesserà dieci milioni di contribuenti e coinvolgerà il 25% del magazzino dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

LITI FISCALI – Resta invariata anche la chiusura delle vertenze fiscali. In caso di un contenzioso legale con il fisco i contribuenti potranno sanare la loro posizione pagando il 50% del non dichiarato in caso di vittoria in primo grado e il 20% in 5 anni al secondo grado, senza sanzioni e interessi.

SANATORIA FLASH, DAI VERBALI AGLI ACCERTAMENTI – È possibile mettersi in regola da subito per chi, dopo un controllo, ha ricevuto un verbale di constatazione: dovrà ripresentare la dichiarazione ma non paga sanzioni e interessi. Queste due voci non si pagano anche per gli avvisi di accertamento, di rettifica, di liquidazione o per gli atti di recupero notificati entro l’entrata in vigore del decreto legge, ma a patto che non siano stati contestati. Per aderire a quest’ultima sanatoria bisognerà essere veloci e fare domanda entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto.

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