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Coronavirus, stop tasse e aiuti a imprese in bozza Decreto”salva-Italia”

Uno stop della macchina fiscale con la sospensione di accertamenti, cartelle esattoriali, versamenti Iva, Irpef e contributivi. E ancora ammortizzatori sociali a sostegno delle Partite Iva, tra le categorie più penalizzate in questo momento, e cassa integrazione anche per le piccole imprese. Queste alcune delle proposte avanzate emerse, ieri, dal confronto tra governo e opposizione sulle misure economiche da mettere in campo per contenere l’impatto dell’emergenza Coronavirus sul tessuto economico e produttivo del Paese. Alla riunione, svolta in videoconferenza e presieduta dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, hanno partecipato i viceministri Laura Castelli e Antonio Misiani e i rappresentanti dei principali partiti di opposizione: Alberto Bagnai per la Lega, Giovanbattista Fazzolari per Fratelli d’Italia e Renato Brunetta per Forza Italia.

L’obiettivo per il Governo è varare una “manovra anti-Coronavirus” entro la fine di questa settimana, in modo da riuscire a sospendere alcune scadenze fiscali imminenti, a partire da quelle per l’Iva del 16 marzo. Tra le misure contenute nella bozza del Decreto che prevede interventi per oltre 12 miliardi, l’equiparazione della quarantena alla malattia; la possibilità per la Protezione civile di requisire alberghi; più mascherine e risorse per la sanità; cassa integrazione per tutti.

QUARANTENA EQUIPARATA A MALATTIA – I periodi di quarantena saranno equiparati alla malattia, certificata dal medico curante. Vengono posti a carico dello Stato, anziché all’Inps e ai datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici con sintomi febbrili è, invece, giù in vigore la norma per la quale qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da Covid-19, non si applica la decurtazione dei giorni di malattia.

REPARTI TEMPORANEI E MEDICI MILITARI IN AIUTO A SSN – Per supportare il servizio sanitario arrivano la possibilità di aprire reparti temporanei all’interno o all’esterno delle strutture ospedaliere, e 320 tra medici e infermieri militari. Ci sarà anche il potenziamento dei servizi territoriali e più fondi per gli straordinari dei medici.

ALBERGHI REQUISITI – La Protezione Civile fino al 31 luglio o fino a fine emergenza potrà requisire strumenti medici o chirurgici o in via temporanea anche alberghi o altri immobili per aumentare i posti letto per far fronte all’emergenza.

INCENTIVI PER PRODURRE MASCHERINE – Per “assicurare la produzione e la fornitura di dispositivi medici e di protezione individuale, ai valori di mercato al 31 dicembre 2019, – si legge nella bozza – Invitalia è autorizzata a erogare finanziamenti mediante contributi a fondo perduto e in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese produttrici”. I dispositivi andranno con priorità ai medici e agli operatori sanitari.

SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE–
 In arrivo congedi speciali e voucher babysitter per dipendenti o autonomi, con figli piccoli a casa da scuola.  Il ministero della Famiglia punta a i 10 giorni di congedo per i figli fino a 14 anni, che salgono a 15 giorni se utilizzati in parti uguali da entrambi i genitori. In aggiunta si prevede anche un voucher babysitter da 600 euro che salirebbe a 1000 euro per le famiglie monogenitore e per sanitari e ricercatori, e un bonus per i caregiver. Altra ipotesi quella di un congedo speciale al 30% di 12 giorni per i figli fino a 12 anni (e senza limiti di età per i figli disabili), che salirebbe all’80% per i redditi bassi.

CASSA INTEGRAZIONE – Cassa integrazione ordinaria con procedura semplificata e cassa integrazione in deroga estesa a tutti i lavoratori dipendenti, anche agricoli, non coperti dalla cig ordinaria e non tutelati da Fondi di solidarietà. Quest’ultima misura, ancora in via di definizione, varrebbe per la durata dello stop lavorativo e non più di nove settimane: potrebbe interessare fino a 2,6 milioni di lavoratori ma si stima che possa essere la metà di loro a richiederla. Previsto un rafforzamento del fondo di integrazione salariale.

SOSPENSIONE MUTUI – È prevista “la sospensione fino a 18 mesi del pagamento delle rate per mutui” sulla prima casa per chi ha subito una sospensione dal lavoro o un riduzione dell’orario.