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Cos’è e come funziona l’accettazione tacita di eredità

Una situazione abbastanza comune, che coinvolge la maggior parte delle persone almeno una volta nella vita, è l’assunzione del ruolo di erede. Qualora un parente prossimo dovesse mancare, inevitabilmente il familiare più prossimo riceverà in lascito i suoi beni, diventando a tutti gli effetti il legittimo proprietario del patrimonio. Vediamo in particolare come funziona l’accettazione tacita dell’eredità, come si fa e che tipo di costi sono previsti per far valere i propri diritti ereditari.

Cos’è l’accettazione tacita di eredità

In presenza di un lascito ereditario esistono diverse procedure previste dalle normative di legge, tra cui quelle principali sono l’accettazione espressa e quella tacita. Nel primo caso deve essere dichiarata l’intenzione esplicita della persona, attraverso una scrittura privata o pubblica debitamente registrata, affinché assuma il ruolo di erede beneficiando dei beni mobili e immobili donati.

Con l’accettazione tacita, invece, non è necessario sottoscrivere un documento pubblico o privato, in quanto basta esprimere la volontà di entrare nell’asse di successione ereditario. Naturalmente, in questo caso, la persona deve avere il pieno diritto di esercitare tale opzione, tuttavia è necessario compiere un gesto che indichi l’interesse nei confronti dell’eredità, per acconsentire legalmente alla subentro.

Esiste poi una terza modalità, denominata accettazione con beneficio d’inventario. Si tratta di una forma cautelativa nei confronti dell’erede, che può evitare di diventare responsabile di debiti e altre pendenze vincolate al defunto. Tale metodo consente di far valere i diritti ereditari, allo stesso tempo l’eventuale situazione debitoria viene limitata al valore del patrimonio in lascito, ovvero alla capacità dello stesso di generare introiti e utili al beneficiario.

Come si fa l’accettazione tacita

L’accettazione tacita d’eredità non è obbligatoria, infatti non richiede la redazione di alcun documento ufficiale, né privato né pubblico. Questa condizione si attiva soltanto in presenza di un comportamento esplicito, che dimostra l’interesse dell’erede verso il patrimonio del defunto. Non sono previste dunque procedure specifiche in questi casi particolari, ma è possibile esercitare alcune funzioni affinché scatti automaticamente la successione ereditaria.

Ad esempio il beneficiario potrebbe dare un mandato per la vendita di un immobile, di proprietà del parente scomparso, rimanere a vivere all’interno dell’abitazione dei genitori, oppure prendere possesso di un bene materiale, come una vettura o un’imbarcazione. Ciò equivale per la legge a dichiarare pubblicamente che si accetta l’eredità, subentrando di fatto agli ex-titolari di quel bene specifico, materiale o immateriale.

Anche con l’accettazione tacita, se si fa valere il proprio diritto all’eredità, è necessario redigere un apposito documento di successione, rispettando i termini indicati dalle normative di legge. In particolare le tempistiche prevedono un periodo massimo di 12 mesi, entro il quale bisogna inoltrare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, per regolarizzare la propria posizione di erede.

Differente è invece il termine per il subentro ereditario, per il quale è consentito un tempo massimo di 10 anni. Durante questo periodo altri eredi potrebbero farsi avanti, avviando procedure di validazione del proprio diritto alla successione. L’unica eccezione è rappresentata dai parenti prossimi del defunto, tra cui il coniuge e i figli, qualora il patrimonio risulti inferiore a 100 mila euro, escludendo qualsiasi tipo di bene immobile come case, terreni e fabbricati.

I costi dell’accettazione tacita dell’eredità

Per formalizzare l’accettazione d’eredità tacita non serve nessun tipo di scrittura ufficiale, tuttavia esistono dei vincoli che bisogna comunque rispettare. Ad esempio, se l’erede vuole vendere un bene appartenuto al defunto, l’operazione dovrà essere preceduta dalla sottoscrizione di un documento notarile, tramite la trascrizione di un certificato che indichi la volontà della persona di cedere la proprietà di tale bene.

Per evitare di pagare i costi del notaio, è possibile realizzare una dichiarazione privata e presentarla presso gli uffici della cancelleria del tribunale, in base alla zona di riferimento per quanto riguarda il bene entrato nell’asse ereditario. L’unico caso in cui l’accettazione dell’eredità è obbligatoria è in presenza di minori o individui interdetti, condizione che prevede di rivolgersi a un giudice tutelare, per ottenere l’autorizzazione a procedere nei confronti di un tutore legale o di un genitore.

Per chi sceglie di affidarsi comunque a un professionista per la trascrizione della successione, i costi dell’accettazione tacita dell’eredità sono suddivisi in due oneri differenti, la tariffa del notaio per il suo servizio e le imposizioni di natura fiscale. L‘onorario varia per ogni professionista, con un prezzo medio da 100 a 300 euro, mentre gli oneri fiscali sono legati al tipo di operazione, ad esempio 35 euro per le tasse ipotecarie, 59 euro per l’imposta di bollo e circa 200 euro per l’imposta ipotecaria.