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Cos’è la “tassa sulla morte” denunciata da Salvini

Mentre il Governo pensa alle nuove misure da adottare, nell’emergenza nazionale che non dà tregua, succede anche che qualcuno continui ad applicare delle regole già in vigore prima ma che accendono lo scontro politico.

È esattamente quanto sta accadendo a Brescia, dove il Comune guidato dal dem Emilio Del Bono sta continuando ad adottare quella che è già stata ribattezzata come “tassa sulla morte”, pretendendo il pagamento di una cifra non proprio esigua per il trasporto delle bare delle salme legate al Coronavirus.

La provincia di Brescia, oggi, è la seconda più colpita dall’epidemia da Covid-19 in Italia. La Lombardia resta la Regione con il maggior numero di morti, il 56% dei decessi italiani totali. Questa tassa sul trasporto funebre risale al passato e ora la Lega ha chiesto di sospenderla per tutto il periodo di emergenza.

Cos’è la “tassa sulla morte”

Ma perché lì i familiari devono pagare per trasportare i propri cari defunti? Il pagamento viene richiesto ai congiunti del deceduto come “diritto fisso per rilascio autorizzazione trasporto di cadavere” per ogni vittima che venga trasportata fuori dalle mura comunali.

“Caro sindaco, sarebbe meglio lavorare tutti insieme per aiutare le famiglie bresciane” attacca su Facebook Matteo Salvini. La consigliera comunale della Lega, nonché deputata, Simona Bordonali ha pubblicato su Facebook una fattura del servizio cimiteri del comune di Brescia del 12 marzo 2020, in cui, trattandosi di una sepoltura fuori comune, viene appunto richiesto il “diritto fisso per rilascio autorizzazione trasporto di cadavere” di 141,70 euro.

La ricevuta di una richiesta di pagamento per il trasporto defunti (@Simona Bordonali Facebook)

L’anti-proposta della Lega

La Lega ha chiesto a gran voce al sindaco Del Bono e la sua Giunta di cancellare questa tassa e di concedere gratuitamente le autorizzazioni al trasporto delle salme fuori Comune. “In un momento storico e drammatico come questo serve un aiuto concreto alle famiglie”.

Per Salvini la tassa si potrebbe rimuovere usando i dividendi di A2A, pari a circa 60 milioni, per abbattere il costo delle bollette del 50%.

La replica del sindaco

Immediata la replica del sindaco Del Bono: “Quella di Salvini è una proposta da Cetto La Qualunque: chi si candida a diventare premier dovrebbe sapere che i comuni andranno in default per mancanza delle entrate”.

E ancora: “I soldi vanno dati a chi ne ha bisogno, Salvini dovrebbe dedicarsi a fare una misura per i Comuni. Serve una manovra che contenga una misura straordinaria per i Comuni. Salvini dovrebbe difendere Brescia dalle disattenzioni della Regione Lombardia e del Governo” attacca a sua volta il primo cittadino lombardo.