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Cuneo fiscale, superticket e Flat Tax: la Manovra ridisegna le tasse

Dall’abolizione della flat tax per professionisti e partite IVA con redditi compresi tra 65.000 e 100.000 euro allo stanziamento di 160 milioni per la cancellazione del superticket sanitario dalla seconda metà del 2020, dal taglio del cuneo fiscale di 3 miliardi per i lavoratori, con la nascita di un Fondo per l’avvio di un percorso strutturale di riduzione, al superbonus da 3 miliardi per premiare chi utilizza le carte di credito anziché il contante.  A sorpresa spunta il ‘bonus facciate‘ per ristrutturare gli edifici con una detrazione dell’90%.

Ecco alcune delle misure contenute nel decreto fiscale collegato alla manovra e nel disegno di legge di Bilancio 2020 approvati “salvo intese” dal consiglio dei ministri nella notte del 15 ottobre.

“Con questa manovra l’Italia è più sicura, più giusta e più forte in Europa. I conti sono in ordine e si investe per la crescita e per il lavoro”. Così il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, al Tg1 ha presentato la prossima Legge di Bilancio : “Sono molto soddisfatto, era una sfida difficile”.

Una bella fetta della sfida era senza dubbio quella di disinnescare l’aumento dell’IVA che sarebbe scattato a gennaio: missione compiuta.
Cavallo di battaglia fin dalla prima ora della legge di Bilancio 2020, targata Pd-m5S, senza dubbio il taglio del cuneo fiscale a carico dei lavoratori. Il cuneo si riduce già dal 2020, avviando un percorso di diminuzione strutturale della pressione fiscale sul lavoro. L’ipotesi è di una riduzione da 3 miliardi nel 2020 per arrivare a regime nel 2021 a 5,5-6 miliardi.

Con la manovra giallorossa salta la Flat Tax per professionisti e partite Iva con redditi compresi tra 65.000 e 100mila euro che sarebbe dovuta scattare dal prossimo anno in base alla legge di bilancio 2019 targata da Lega- 5 Stelle, nel corso della precedente esperienza di Governo ormai archiviata.  Sono stati poi “rivisti i parametri del regime dei minimi con limiti di spese personale 20.000 euro, limite di beni strumentali 20.000 euro, regime analitico determinazione del reddito, regime premiale fatturazione elettronica, con esclusione se il reddito è superiore a 30.000 euro”.

Poi, si apre il capitolo delle misure che comportano un aggravio fiscale.

Ritocco della cedolare secca sugli affitti – Spunta il ritocco della cedolare secca sugli affitti a canone concordato in scadenza nel 2019. La cedolare sarà confermata e resa strutturale, ma al vaglio del Governo l’ipotesi di alzare l’asticella dell’aliquota dal 10% attuale al 12,5% (+25%). Una notizia, di certo, non positiva. 

Digital tax al via –  Introduzione da subito della digital tax che frutterà 600 milioni su base annua. L’imposta sui servizi digitali prevede un’aliquota del 3% sui ricavi da applicare ai soggetti che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni.

Sulla scia della lotta senza quartiere all’evasione fiscale, per commercianti e  professionisti che non accetteranno le carte di credito e il bancomat scatterà inoltre una multa da 30 euro a cui si aggiungerà il 4% del valore della transazione negata.

Sale la “tassa sulla fortuna” – Per le vincite superiori a 500 euro il prelievo passa dal 12% al 15%. La norma riguarda slot, Gratta&Vinci e vari tipi di enalotto e individua 5 scaglioni, che arrivano al 25% del prelievo per vincite oltre i 10 milioni.

E ancora,  tassa di 1 euro per ogni Kg di imballaggio di plastica a partire dal primo giugno 2020 e riduzione delle agevolazioni fiscali per i redditi alti.