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Fintech e blockchain, al via la sperimentazione con regole soft

Banca d’Italia, Consob, Ivass e ministero dell’Economia in campo per far decollare – ma entro regole precise – le applicazioni
di fintech, blockchain e intelligenza artificiale (IA) nel settore finanziario, creditizio e assicurativo. È un emendamento
della Lega (a prima firma Alberto Gusmeroli) al decreto crescita ad aprire nuovi scenari in questi mercati innovativi, ponendo
le condizioni perché i nuove operatori si muovano in un perimetro definito e vigilato ma godendo di una corsia preferenziale
nel periodo di “start up”.

La proposta, approvata dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, prevede un regolamento, da adottare entro 90 giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto, per la sperimentazione di attività di tecno-finanza,
basate sull’elaborazione di algoritmi e quindi sull’IA o sulla tecnologia dei registri distribuiti.

La sperimentazione durerà al massimo 18 mesi con adempimenti semplificati e tempi ridotti per le procedure autorizzative.
Ma non solo: in attesa di eventuali modifiche normative, al termine della sperimentazione le varie autorità in campo, da Banca
d’Italia a Consob, possono autorizzare temporaneamente i soggetti che hanno partecipato alla sperimentazione ad operare sul
mercato sulla base di una semplice interpretazione aggiornata della legislazione già in vigore.

Per tornare al regolamento attuativo, questo dovrà stabilire tra le altre cose i requisiti di ammissibilità alla sperimentazione,
compresi i requisiti patrimoniali, l’area di operatività, gli obblighi informativi, i requisiti di professionalità degli esponenti
aziendali, i profili di governo societario e di gestione del rischio, eventuali garanzie finanziarie. In ogni caso si sottolinea
il principio di garantire «adeguate forme di informazione e protezione a favore di consumatori e investitori».

Tra chi ha espresso nel recente passato l’esigenza di dare una spinta alle applicazioni innovative nel campo finanziario c’è
Paolo Savona, presidente della Consob, ex ministro degli Affari europei. Nell’audizione in cui illustrava le sue linee programmatiche
sottolineava le potenzialità di blockchain, IA e fintech nel settore finanziario.

L’emendamento stabilisce che Banca d’Italia, Consob e Ivass producano annualmente, ciascuna per quanto di propria competenza,
una relazione d’analisi sul settore fintech. Il Comitato interministeriale già istituito, aperto anche a Bankitalia, Consob,
Ivass e Antitrust, potrà avere nuove funzioni, ad esempio elaborare proposte normative, ed entro tre mesi lancerà un portale
online dedicato alla sperimentazione, anche per facilitare il contatto degli operatori con le istituzioni.

Infine le stesse autorità possono stipulare accordi con università o centri di ricerca anche per facilitare la formazione
del personale e per studiare l’applicazione delle tecnologie alla loro attività istituzionale.

Per il relatore leghista del Dl crescita, Giulio Centemero, con l’emendamento sul “sandbox” (ovvero la sperimentazione con
criteri di accesso semplificati) «le fintech di casa nostra non dovranno più andare all’estero per crescere, ma potranno trovare,
nel loro paese, un contesto favorevole, un ecosistema competitivo e capace di attratte anche attori esteri».

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